SANT'AGATA di Puglia (A. T., 24-25-26 bis)
Paese della provincia di Foggia, situato sopra una collina a 725 m. s. m., tra il torrente Calaggio e il suo affluente Frugno. Il territorio comunale (115,78 kmq.) si estende fino al limite con la provincia di Avellino, coltivato per il 70% a frumento, avena, mais, patate, leguminose varie e ortaggi e per il 5% a olivi, viti e alberi da frutta: il 20% è a pascoli con scarso allevamento di bestiame e il 5% a boschi di alto fusto. La popolaziorie vive tutta accentrata e da 6658 ab. nel 1911 è discesa a 5887 nel 1921, risalendo a 6476 nel 1931. Per le comunicazioni Sant'Agata di Puglia è collegata da servizio automobilistico alla stazione ferroviaria di Candela sulla linea Potenza-Foggia, da cui dista 19 km.
Storia. - Di origine longobarda, assai ambita per la sua posizione strategica, fu posseduta dai Brittone, normanni, i quali, divenuti contestabili, fondarono lì presso, in Olivola, due grance monastiche, i cui vassalli, in fatto di diritto successorio, non s'attenevano alla legge longobarda. Tributaria del conte di Loritello, nel periodo svevo subi le angherie dei baiuli, onde minacciò rappresaglie. Fu soggetta poi a Filippa Belmonte e ai Loffredo. Fu spesso confusa dagli storici con l'omonima "dei Goti" (Benevento) e con l'altra di Calabria.
Bibl.: F. Carabellese, L'Apulia ed il suo comune nell'Alto Medioevo, Bari 1905; E. M. Martini, Feudalità e monachismo Cavense, in Puglia, Martina Franca 1915.