• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

SANTIAGO de Compostela

di José F. RAFOLS - Giuseppe CARACI Nino CORTESE - Enciclopedia Italiana (1936)
  • Condividi

SANTIAGO de Compostela (San Giacomo di Compostella; A. T., 39-40)

José F. RAFOLS
Giuseppe CARACI Nino CORTESE

Città della Spagna, capoluogo di partido Judicial nella provincia di La Coruña, e metropoli religiosa della Galizia. Sorge su un ripiano isolato a 228 m. s. m., al centro di uno dei distretti più squallidi della regione. Nel Medioevo meta di uno dei più frequentati pellegrinaggi del mondo cristiano, e (con la fondazione dell'università avvenuta nel 1522) uno dei centri intellettuali e commerciali più attivi della penisola, iniziò la sua decadenza con lo spostarsi dei traffici verso la costa, che si venne accentuando dopo il 1800; conservò tuttavia importanza come sede episcopale e per i suoi istituti di istruzione. Lo sviluppo delle industrie (distillerie, alimentari, tessili) è di poco conto, data la lontananza dai centri di produzione e di consumo e gl'insufficienti mezzi di comunicazione (solo una ferrovia la lega a Pontevedra). La popolazione è quasi stazionaria da secoli: 24 mila ab. nel 1900, 25 mila nel 1930 (coi sobborghi).

La città conserva il suo aspetto severo e quasi triste, con palazzi e case massicci (di regola in granito), vie fiancheggiate da portici e piazze silenziose. La sua animazione in tempo di pellegrinaggio (25 luglio) è ancora intensa.

Monumenti. - La cattedrale, incominciata nel 1073-1078 e terminata, nelle parti essenziali, nel 1128, ha pianta a croce latina con tre navate, transetto, deambulatorio e cappelle absidali. La vòlta della navata maggiore è a botte. Sulle navatelle, con vòlte a crociera, corre una galleria con vòlta a mezza botte, particolare che ha fatto pensare a un'imitazione di Santa Fe de Conques non essendovi nella Penisola Iberica alcun precedente di tale struttura. Nella costruzione intervenne un maestro Bernardo, di nazionalità ignota, e un maestro Matteo, di Galizia. Questi nel 1188 costruiva il nartece occidentale, detto "portico de la Gloria", coperto con vòlte a crociera, con portale a tre vani. Il vano centrale è bipartito e ha l'archivolto adorno delle figure dei Ventiquattro Seniori dell'Apocalisse, seduti e disposti a raggiera, e il timpano con la figura dell'Eterno Padre circondato dai simboli degli evangelisti e da arcangeli, mentre nel pilastro centrale spicca la figura di S. Giacomo. Anche alle colonne che fiancheggiano i tre vani sono addossate statue. Alla facciata meridionale sono annessi il chiostro, costruito tra il 1521 e il 1580, in stile gotico fiorito; la porta detta "de las Platerías", opera del principio del sec. XII; e la torre dell'orologio, al cui corpo gotico furono aggiunti altri corpi, e una cupola con lanterna, balconate e torrette dall'architetto Domingo Antonio de Andrade (morto nel 1712); al quale succedette nella direzione dei lavori del fastoso ornato esterno Fernando Casas y Novoa, autore della parte inferiore della facciata, detta "del Obradoiro", eseguita nel 1738-1747, con scalinata, due alte torri a base quadrata e corpi piramidali disposti lateralmente al corpo principale coronato da un frontone acuto.

Nel lato settentrionale della cattedrale la porta detta "de la Parroquia" fu eseguita nella seconda metà del secolo XVIII dall'architetto neoclassico Ventura Rodríguez. Nell'interno gli stalli furono scolpiti da Juan de Ávila nel 1606, i pulpiti da Juan Celma nel 1563. Nella cappella delle reliquie si conserva un ostensorio plateresco (1544) di Antonio de Arfe; e nella sala capitolare quarantaquattro arazzi lavorati nella Spagna, in Italia e nelle Fiandre.

L'Ospedale Reale, costruito da Enrique de Egas nel 1501-1511, è di stile plateresco con reminiscenze ogivali, come il transetto della chiesa annessa, la lanterna e i portali festosamente fantastici. Il collegio Fonseca, dove ha sede in parte l'università, è del sec. XVI con ricca facciata e un cortile del Rinascimento di tipo castigliano, ma con elementi proprî dell'arte popolare locale. Il palazzo vescovile, opera del periodo di transizione dei secoli XII e XIII, è interessante anche per la distribuzione degli ambienti. La sala principale è rettangolare, divisa in sei sezioni coperte da vòlte a crociera molto incavate, le cui nervature poggiano su mensole ornate di scene di banchetti e feste di palazzo del sec. XIII con particolari veristicamente espressivi. La chiesa romanica di Santa María del Real del Sar, presso Santiago, a tre navate con vòlte a tutto sesto, ha un chiostro di un caratteristico gusto locale.

V. tavv. CLVII e CLVIII.

Storia. - Al tempo di Alfonso II il Casto (prima metà del secolo IX) scopertosi il corpo dell'apostolo S. Giacomo, sul posto si trasferirono i vescovi di Iria: così, intorno al suo sepolcro, costruito dal vescovo Teodomiro, sorse un nuovo centro che nel secolo seguente assunse anche il nome di Compostella, corruzione, secondo il Flórez (in España sagrada), di Iacobum Apostolorum, o di campus stella, dalla stella che avrebbe indicato il luogo dove era il santo. Sede di concilî (810, 862, 899), dotato di una basilica da Alfonso III il Grande, da alcuni sovrani, come Sancio e Bermudo II, prescelto per la propria incoronazione, presto acquistò grande importanza. Ma intorno al 968 fu preda dei Normanni che, sbarcati sulle coste orientali della penisola, lo saccheggiarono dopo aver ucciso il vescovo Sisnando. E poi nel 997 fu distrutto da al-Mansūr, che rispettò soltanto il sepolcro dell'apostolo. L'opera di ricostruzione, iniziata da Alfonso VI, fu condotta innanzi con grande alacrità da Diego Gelmírez, il maggiore vescovo che abbia avuto la diocesi. Politico abilissimo, ebbe parte predominante nella vita dello stato; amministratore della diocesi dal 1094 e vescovo dal 1100, usò tutti i mezzi per accrescere l'importanza della sua sede, procurandole le reliquie di altri santi, assicurandole piena indipendenza con la sua promozione ad arcivescovado, iniziando la costruzione dell'attuale cattedrale, che ebbe una scuola floridissima. Ma già da molti anni Santiago era divenuta meta di grandi pellegrinaggi, ché dal tempo di Alfonso II data la sua "cofradia o hermandad de cambiadores". Per rendere sicuro il viaggio il re Sancio el mayor di Navarra aveva ordinato la costruzione di una strada che dai Pirenei giungesse a Nájera; sin dal 1061 Fernando I aveva fatto erigere nel paese un albergo per i pellegrini, fra questi ve n'erano di tedeschi, greci, armeni, e nelle saghe scandinave la Galizia era chiamata Jacobsland. Poi l'afflusso divenne enorme; Santiago fu uno dei luoghi più popolari della cristianità, e famoso si rese il "camino de Santiago" che univa Barcellona a Padron sull'Atlantico; incrociava con le strade di Francia e della Spagna meridionale e centrale, ed era dotato di rifugi e di ospedali.

Per l'Ordine di Compostella, v. compostella.

Bibl.: M. Murgnia, Galicia, in España, sus monumentos y artes, su naturaleza e historia, Barcellona 1888; A. López, El pórtico de la Gloria en Santiago, Santiago 1893; A. López Ferreiro, Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, ivi 1900; J. Villaamil y Castro, Iglesias gallegas, Madrid 1904; V. Lampérez, El antiguo palacio episcopal de Santiago de Compostela, ivi 1913; C. Sánchez Rivera, La iglesia de Santa Maria la Real de Sar, Santiago 1920; L. Torres Balbas, La arquitectura barroca en Galicia, in Arrquitectura, Madrid 1920; A. Kingsley Porter, Romanesque Sculpture, Boston 1923; J. Kenneth Conant, New Studies on the Cathedral of S., in Art Studies, 1925, p. 141 segg.; R. Otero Pedrayos, Galicia, in Guias regionales Calpe, Madrid 1925; Marqués de Lozoya, Historia del arte hispánico, I, Barcellona 1931; A. Calzada, Historia de la arquitectura en España, ivi 1928; id., Historia de la arquitectura española, ivi 1933.

Vedi anche
Galizia (sp. Galicia) Regione autonoma della Spagna (29.574 km2, con 2.784.169 ab. nel 2008; 94,1 ab./km2). Comunità autonoma dal 1981, con capoluogo Santiago de Compostela. Occupa l’estremità nord-occidentale della Penisola Iberica, a N del Portogallo, e comprende le province di La Coruña, Lugo, Orense e Pontevedra. ... Bermudo II, detto il Gottoso, re di León Bermudo II, detto il Gottoso, re di León. - Figlio (m. 999) di Ordoño III, tolse il potere al cugino Ramiro III (982), ma minacciato dalla ribellione dei conti che volevano l'indipendenza, accettò l'aiuto degli Arabi rendendosene praticamente vassallo. Un infelice tentativo di liberarsi dalla loro soggezione ... Spagna Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La Spagna, bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) della Penisola Iberica, gli arcipelaghi delle Baleari nel Mediterraneo e delle Canarie nell’Atlantico ... Mérida Mérida Città della Spagna (55.568 ab. nel 2008), capoluogo della comunità autonoma dell’Estremadura, sulla riva destra del fiume Guadiana, alla confluenza del río Albarregas. Notevole centro agricolo (cerealicoltura, olivicoltura, viticoltura), con relative industrie di trasformazione, e nodo ferroviario. ...
Altri risultati per SANTIAGO de Compostela
  • Santiago de Compostela
    Enciclopedia on line
    (italiano San Giacomo di Compostella) Città della Spagna nord-occidentale (94.339 ab. nel 2008), nella prov. di La Coruña, capoluogo della Galizia, situata a 264 m s.l.m. sopra un poggio isolato. Arcivescovado e diocesi metropolitana, è inoltre sede di una fiorente università. Le attività economiche ...
  • Santiago de Compostela
    Dizionario di Storia (2011)
    Città della Spagna nordoccidentale, in Galizia. Sorta nel sec. 9° intorno al sepolcro dell’apostolo s. Giacomo (sp. Santiago), fatto costruire dal vescovo Teodomiro (secondo una leggenda del sec. 6°-7° s. Giacomo il Maggiore sarebbe morto in Spagna), vi si trasferirono i vescovi di Iria. Sede di concili ...
  • SANTIAGO DE COMPOSTELA
    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1999)
    M.A. Castiñeiras González M. Silva Hermo SANTIAGO DE COMPOSTELA Città della Spagna, situata nella parte meridionale della provincia di La Coruña e capitale della regione autonoma di Galizia. L’origine di S. sarebbe in un primitivo nodo di comunicazioni romano che continuò a esistere nell’Alto Medioevo. ...
  • Santiago de Compostela
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    (ital. ant. Sant'Iacopo Di Compostella) Adolfo Cecilia de Compostela Città della Spagna nord occidentale, nella Galizia, in provincia di La Coruña. Sorse nel sec. IX attorno al sepolcro dell'apostolo Giacomo (v. GIACOMO il MAGGIORE, santo); saccheggiata e poi distrutta sul finire del sec. X, fu ricostruita ...
  • COMPOSTELLA
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Antico nome della città di Santiago di Compostella (v.). Ordine di Compostella. - Ordine religioso cavalleresco spagnolo, detto anche di S. Giacomo della Spada, dall'arma che portavano i cavalieri (una spada rossa sormontata da un cuore e qualche volta da una conchiglia) sul loro mantello bianco. Lasciando ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali