Precursore di Gesù, predica la conversione e l'amore del prossimo perché è vicino il regno dei cieli e impartisce ai discepoli il battesimo (onde il soprannome) di conversione in remissione dei peccati (Matteo 3, 2; Marco 1, 4). La nascita è annunciata, e il nome (ebr. Iĕhôḥānān "Yaweh è propizio") imposto dall'angelo Gabriele al vecchio sacerdote Zaccaria che perde la favella e la riacquista alla circoncisione del figlio, per intonare il Benedictus; quando la madre Elisabetta è visitata dalla parente, Maria Vergine, G. si scuote nel seno materno, sentendo vicino Gesù (Luca 1, 5-25; 39-41; 57-80). E come precursore appunto di lui, dopo il voto di nazireato e la vita, probabilmente nomade, "nei deserti", G., vestito d'un rozzo tessuto di pelo di cammello e d'una fascia (perizoma) di pelle intorno ai fianchi, incomincia in età matura la sua predicazione come profeta (cfr., per i particolari della nascita, Sansone e Samuele; per la veste, Elia), con vivaci critiche ai Farisei e in preparazione dell'avvento del Messia. Presto si raccolgono attorno a lui folle e discepoli: tra questi, Gesù, battezzato da G., trova seguaci. Ma Erode Antipa fa arrestare G.: secondo Flavio Giuseppe (Ant. 18, 109-119), per timore di rivolgimenti popolari (e sarebbe stato ucciso subito), secondo i Vangeli sinottici per avere denunciato (e ciò giustificherebbe il timore suaccennato) le nozze incestuose e adultere del tetrarca con Erodiade: onde l'odio di costei, che alla figlia Salomè fa chiedere al riluttante Erode, come compenso per avere danzato, la testa di Giovanni. Questi, dal carcere di Macheronte, aveva mandato due discepoli a interrogare Gesù: "Sei tu quel che viene o dobbiamo attenderne un altro?" (Matteo 11, 2-19; Luca 7, 18-33); atto diversamente interpretato dagli esegeti (dubbio autentico di G. o mezzo perché i discepoli si convincessero della messianità di Gesù?). Ma è notevole nei Vangeli la cura con cui è sottolineato che G. è il precursore di uno più grande di lui che battezzerà, non in acqua, ma in Spirito Santo (e fuoco) o in acqua e Spirito Santo (Matteo 3, 11; Giovanni 1, 26-33); mentre Gesù a sua volta proclama G. il maggiore tra i nati di donna. Tuttavia, qualcuno credeva che Gesù non fosse che G. risuscitato; qualche testo (specie del Quarto Vangelo) sembra alludere a un certo antagonismo tra i seguaci dei due: e v'erano, parecchi anni dopo la crocifissione di Gesù, addirittura a Efeso, alcuni che avevano ricevuto soltanto il "battesimo di G." (Atti 18, 24-25; 19, 1-5).