Rito con cui una persona, mediante abluzione e l’osservanza della forma prescritta, entra a far parte della Chiesa: è il primo dei sette sacramenti della Chiesa cattolica e, insieme alla confermazione e all’eucaristia, costituisce l’iniziazione cristiana. È riconosciuto sacramento da quasi tutte le altre confessioni cristiane.
L’abluzione a scopo espiatorio e lustratorio si trova praticata in molte religioni, specialmente nei riti di iniziazione. Ma il termine b. si applica propriamente soltanto a quello di Giovanni (detto perciò il Battista) e al b. cristiano. Il sacramento del b. opera la remissione dei peccati (originale e personali) e la nascita alla vita nuova, mediante la quale il battezzato diventa figlio adottivo di Dio, fratello di Cristo e coerede con lui della gloria divina, dimora dello Spirito Santo, membro della Chiesa e partecipe del sacerdozio di Cristo, così da poter rendere a Dio il culto della perfetta adorazione. Secondo la volontà di Cristo, il b. è necessario per la salvezza, come è necessaria la Chiesa, alla quale esso introduce; alla sua mancanza possono supplire la morte subita a causa della fede ( b. di sangue) o il b. di desiderio, come può accadere nei catecumeni, che muoiono prima di ricevere il b., e in tutti gli uomini che, per divina grazia, cercano sinceramente Dio, senza conoscere la Chiesa, e si sforzano di essere a lui graditi. Però soltanto il sacramento del b. imprime un sigillo spirituale indelebile, il carattere, e non può essere ripetuto.
Materia del b. è l’acqua naturale; il b. può essere impartito per immersione (totale, rito più comune nell’antichità; parziale, nel rito ambrosiano), o per infusione (versando l’acqua sul battezzando), o per aspersione. In ogni caso, l’acqua – consacrata nella notte di Pasqua – deve bagnare il corpo del battezzando, tutto o in parte. Attualmente si pratica mediante una triplice infusione sul capo. La forma consiste nelle parole, pronunciate da chi fa l’abluzione: «Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo», derivate dal precetto di Gesù agli apostoli (Matteo 28, 19). La formula trinitaria è indispensabile alla validità. Il b. ai bambini è amministrato fin dai tempi più antichi (attestazioni fin dal 2° sec.), poiché si tratta di una grazia e di un dono che non presuppongono da parte dell’uomo meriti, ma soltanto accoglienza.