Marco, santo
Secondo il Liber pontificalis (cfr. Le Liber pontificalis, I, pp. 202-04) era romano, figlio di un Prisco, e fu il successore di Silvestro. Nessun dato sicuro si conosce prima del pontificato e incerta rimane la sua identificazione con l'omonimo personaggio destinatario, insieme a papa Milziade, di una lettera di Costantino riprodotta in greco da Eusebio (Historia ecclesiastica X, 5, 18) e conservata anche in latino; se si trattasse comunque del futuro papa, è evidente che già allora questi avrebbe ricoperto un ruolo di primo piano nella gerarchia ecclesiastica romana. Il suo pontificato durò solo otto mesi, dal 18 gennaio al 7 ottobre 336, come risulta dal Catalogo Liberiano (la lista dei papi fino a Liberio contenuta nel Cronografo del 354 e utilizzata dal Liber pontificalis) ed è confermato dal Chronicon di Girolamo; inattendibili sono invece le informazioni cronologiche del Liber pontificalis (che tra l'altro indica per il suo pontificato una durata di due anni, otto mesi e venti giorni e due ordinazioni annuali, di venticinque presbiteri, sei diaconi e ventisette vescovi; tenute nel mese di dicembre, queste ordinazioni annuali non poterono invece essere effettuate da M. nemmeno una volta).
Il Liber pontificalis attribuisce anacronisticamente a papa M. l'uso di concedere il pallio, insegna liturgica costituita da una fascia di lana bianca riservata al vescovo di Roma e da questi concessa ad altri arcivescovi metropoliti almeno dagli inizi del VI secolo. Nella notizia del Liber pontificalis la concessione appare rivolta al vescovo di Ostia insieme alla prerogativa di consacrare il vescovo di Roma, consuetudine attestata già agli inizi del V secolo. Il testo attribuisce poi a M. un provvedimento per tutta la Chiesa non meglio specificato e altrimenti ignoto. Nessuna traccia di interventi di M., forse anche per la brevità del suo pontificato, si riscontra peraltro nella documentazione relativa a questo periodo, denso di avvenimenti per quanto riguarda la storia ecclesiastica e contrassegnato soprattutto dalla reazione della parte ariana condannata nel 325 dal concilio di Nicea: è infatti una falsificazione medievale una lettera attribuita a M. e indirizzata ad Atanasio di Alessandria (campione della fede nicena proprio allora costretto al suo primo esilio dalla riscossa anti-nicena), indicata nei Regesta Pontificum Romanorum (a cura di Ph. Jaffé-G. Wattenbach-S. Loewenfeld-F. Kaltenbrunner-P. Ewald, I, Lipsiae 1885, p. 30) e riconosciuta come un falso già nel Seicento.
La notizia del Liber pontificalis afferma poi che M. fece costruire due basiliche, una sulla via Ardeatina e l'altra "iuxta Pallacinis", nel cuore di Roma, e di queste indica dettagliatamente le rendite, provenienti da fondi nei dintorni della città (per la basilica della via Ardeatina l'assegnazione è attribuita a Costantino), e per la basilica "iuxta Pallacinis" anche la dotazione di suppellettili liturgiche, minutamente descritte. Della basilica sulla via Ardeatina il testo specifica che si trattava di una basilica eretta presso una zona cimiteriale, denominata di Balbina e predisposta dallo stesso M., e che qui papa M. venne sepolto, come conferma la Depositio episcoporum, il 7 ottobre (data poi passata nei più antichi sacramentari romani, il Gelasiano e il Gregoriano, mentre il Liber pontificalis indica il giorno successivo e il Martyrologium Hieronymianum il 4 ottobre). Gli scavi, condotti tra il 1993 e il 1996 nel comprensorio della catacomba di S. Callisto, a circa 600 m dal bivio del "Quo Vadis?", hanno riportato alla luce parte del settore terminale di una basilica a forma di circo, che, sulla base dei risultati delle indagini archeologiche, può essere assegnata al periodo che intercorre tra gli anni Trenta e Cinquanta del IV secolo. L'ipotesi di identificazione di questa basilica con quella fatta costruire da M. si basa inoltre sulla considerazione che il contributo finanziario di Costantino si riscontra anche nelle fondazioni delle altre basiliche a forma di circo (la basilica Apostolorum sulla via Appia, la chiesa dei SS. Pietro e Marcellino sulla via Labicana, S. Lorenzo sulla Tiburtina e S. Agnese sulla via Nomentana) e sulla corrispondenza tra l'espressione usata nel Liber pontificalis "quam coemeterium constituit" e il carattere funerario dell'edificio.
La basilica "iuxta Pallacinis", rovinata da un incendio nel V secolo, fu ricostruita nel IX secolo da Gregorio IV e qui nel XII secolo vennero traslate le reliquie di papa M., che più tardi si ritennero conservate anche altrove (cfr. Acta Sanctorum [...], Octobris, III, pp. 891-94). Inclusa dal cardinale Pietro Barbo, il futuro Paolo II, nell'attuale palazzo Venezia, la basilica fu poi trasformata nel Seicento e nel Settecento. Secondo quanto risulta dagli scavi la basilica fu realizzata riutilizzando delle strutture murarie preesistenti, che costituivano l'unica navata, alle quali furono aggiunte solo un'abside e delle murature di raccordo (non si conosce allo stato attuale la facciata).
Secondo L. Duchesne (cfr. Le Liber pontificalis, I, pp. VI-X, LXXIII), proprio al tempo di papa M. risalirebbe la composizione della Depositio episcoporum e della Depositio martyrum, elenchi compilati a uso liturgico e confluiti nel Cronografo del 354: generalmente esatti, costituiscono una fonte importantissima e quasi sempre affidabile per la storia della Chiesa romana. La memoria liturgica di papa M., celebrata il 4 ottobre, dal 1971 è stata spostata al 7 ottobre.
fonti e bibliografia
Le Liber pontificalis, a cura di L. Duchesne, I-II, Paris 1886-92: I, pp. 8-9, 80-1, 202-04; II, pp. XLVII (su un immaginario papa M. che, secondo un manoscritto medievale del Liber pontificalis, sarebbe succeduto a Felice I), 77; III, a cura di C. Vogel, ivi 1957, p. 81.
Eusebio di Cesarea, Historia ecclesiastica X, 5, 18, a cura di E. Schwartz, Leipzig 1908 (Die Griechischen Christlichen Schriftsteller. Eusebius Werke, II, 2), pp. 887-88; per il testo latino della lettera di Costantino cfr. O. Seeck, Quellen und Urkunden über die Anfänge des Donatismus, "Zeitschrift für Kirchengeschichte", 10, 1889, pp. 506-68.
Sugli aspetti agiografici:
Propylaeum ad Acta Sanctorum Maii, Antverpiae 1742, p. 138.
Acta Sanctorum [...], Octobris, III, ivi 1770, pp. 886-903.
Bibliotheca Hagiographica Latina [...], I, Bruxellis 1898-99, pp. 785-86.
H. Delehaye, Commentarius perpetuus in Martyrologium Hieronymianum [...], in Acta Sanctorum Novembris [...], II, pars posterior, ivi 1931, pp. 540-44.
Martyrologium Romanum [...] scholiis historicis instructum, in Propylaeum ad Acta Sanctorum Decembris, ivi 1940, p. 439.
Bibliotheca Hagiographica Latina [...], Novum Supplementum, a cura di H. Fros, ivi 1986, pp. 573-74.
Sugli aspetti archeologici e artistici:
A. Ferrua, La basilica di papa Marco, "La Civiltà Cattolica", 99, 1948, III, pp. 503-13.
M. Cecchelli, S. Marco a piazza Venezia: una basilica romana del periodo costantiniano, in Costantino il Grande dall'antichità all'umanesimo. Colloquio sul Cristianesimo nel mondo antico. Macerata 18-20 Dicembre 1990, I, a cura di G. Bonamente-F. Fusco, Macerata 1992 (Atti, 21), pp. 299-310.
La casula di S. Marco papa. Sciamiti orientali alla corte carolingia, a cura di L. Dolcini, Firenze 1992.
M. Cecchelli, La basilica di S. Marco a Piazza Venezia (Roma). Nuove scoperte e indagini, in Akten des XII. internationalen Kongresses für christliche Archäologie. Bonn 22.-28. September 1991, a cura di E. Dassmann-J. Engemann, Città del Vaticano-Münster 1995, pp. 640-44.
V. Fiocchi Nicolai, Una nuova basilica a deambulatorio nel comprensorio della catacomba di S. Callisto a Roma, ibid., pp. 776-86.
Id., La nuova basilica paleocristiana "circiforme" della via Ardeatina, in Via Appia. Sulle ruine della magnificenza antica, catalogo della mostra - Roma 1997, Milano 1997, pp. 78-83.
Tra gli altri studi si ricordano:
A Dictionary of Christian Biography, III, London 1882, s.v., p. 825.
C.H. Turner, The Papal Chronology of the Third Century, "The Journal of Theological Studies", 17, 1916, p. 339.
G.D. Gordini, Marco, in B.S., VIII, coll. 699-700.
Catholicisme, VIII, Paris 1979, s.v., col. 391.
J.N.D. Kelly, The Oxford Dictionary of Popes, Oxford-New York 1986, s.v., pp. 28-9.
Biographisch-bibliographisches Kirchenlexikon, V, Herzberg 1993, s.v., coll. 781-82.