Romano (m. Roma 399); successe a Damaso (384), invano ostacolato dall'avversario di Damaso, Ursino. Affermò la supremazia del vescovo di Roma su tutto l'Occidente e tenne un concilio (386), curando poi l'applicazione delle norme presso tutti i vescovi italiani. Attrasse l'Illiria nell'orbita romana riconoscendo il vescovo di Tessalonica come vicario della Santa Sede e s'interessò pure delle condizioni politiche del suo tempo intervenendo presso l'usurpatore Massimo e condannando Gioviniano. Restano alcune sue lettere in cui si affrontano questioni disciplinari. Festa, 26 novembre.