SANUDO duchi di Nasso
Fondatore di questa dinastia dell'Egeo fu Marco, forse nipote ex sorore di Enrico Dandolo. I suoi ascendenti diretti (padre e avo), se non ebbero dimora fissa a Costantinopoli, pare abbiano avuto strettissimi rapporti d'affari con Bisanzio. Si segnalò durante la quarta crociata, come militare e diplomatico, particolarmente nella conclusione del trattato di Adrianopoli.
Capitanò nel 1204-05 una spedizione contro Nasso, impadronendosene; partecipò attivamente all'organizzazione del dominio veneziano d'Oriente, dopo la spartizione dell'impero bizantino, e, ottenutane la facoltà, attuò un vasto piano di conquista dell'arcipelago che, iniziato forse nel 1206-07, portò, in breve tempo, all'assoggettamento, diretto o indiretto, di gran parte delle isole dell'Egeo. Poco conosciamo di questa spedizione, e sui suoi componenti, non essendo sempre certo che i casati che compaiono come quelli dei signori delle varie isole siano gli stessi dei conquistatori originarî. Vennero così in potere di Marco Zanudo e dei suoi compagni Nasso, Paro, Antiparo, Amorgo, Melo, Sira, ecc. Fu investito del titolo di duca dell'arcipelago dall'imperatore Enrico (1207 circa). Fortificò l'isola di Nasso, e le diede un'organizzazione civile, ecclesiastica e militare che contribuì alla sua prosperità, mantenendosi, nei rapporti con la madre patria, su un piede di notevole autonomia, e anche, a volte, di aperto contrasto. Da Nasso, Marco S. mosse ad altre spedizioni: contro Smirne, Creta, Salonicco, forse seguendo un suo piano d'egemonia sull'Egeo. Morì, pare, intorno al 1230. Ebbe a successori nella ducea di Nasso: Angelo (1227), Marco II (1262), Guglielmo II (1303), coi figli Nicolò I (1323) e Giovanni I (1341), da cui Fiorenza (1361), moglie prima di un Dalle Carceri da cui nacque Nicolò II Dalle Carceri (1371), quindi di Francesco I Crispo (o Crispi, 1383), famiglia che soppiantò con la violenza i Sanudo nella ducea di Nasso, tenendola fino al 1566, anno della conquista turca.
Bibl.: J. K. Fotheringham, M. S. Conqueror of the Arcipelago, Oxford 1915 (con ricca bibliografia); H. Kretschmayr, Geschichte von Venedig, II, Gotha 1920, pp. 17-18, 21, 566.