(o Ándros) Isola del dipartimento greco delle Cicladi (401 km2 con 11.000 ab. circa). Situata nel Mar Egeo meridionale, a SE dell’isola Eubea; è percorsa da una serie di rilievi, con un’altitudine media di 994 m. Si coltivano vigneti, oliveti e agrumeti. Il centro principale è Andros (2200 ab. ca.), sulla costa orientale.
Colonizzata, secondo la leggenda, dall’eroe ionico Andreo, fu poi (6° e 5° sec. a.C.) alternativamente unita con Atene e separata da essa; nel 332 a.C. fu occupata dai Macedoni, entrò (308 a.C.) a far parte della lega dei Nesioti e, alla fine del 3° sec., del regno di Pergamo. Nel 133 a.C. venne in possesso dei Romani con la provincia d’Asia; seguì poi le sorti della Grecia. Vi era venerato Dioniso, raffigurato anche nelle monete, che essa batté dal 308 a.C. Resta vario materiale archeologico; importante è la statua in marmo della scuola di Prassitele, ‘Ermete di Andro’.