(gr. Εὔβοια) Isola della Grecia (3788 km2 con 160.000 ab. circa), seconda per dimensione dopo Creta; nota in passato anche sotto il nome di Negroponte, Egripo, Euripo.
Fronteggia le coste sud-orientali della penisola, da cui è separata dal golfo omonimo, allungato in direzione NO-SE e comprendente due bacini distinti, comunicanti per mezzo del Canale di Euripo. Costituita da terreni calcarei assai antichi, è occupata da masse montuose che a N non raggiungono mai i 1000 m. Può suddividersi in tre parti: quella settentrionale, con maggiore densità di popolazione, coltivata a ulivi, viti, cereali; quella centrale, più elevata (Monte Dìrfis, 1743 m), coperta di boschi di castagno e di abete; quella meridionale, occupata da pascoli. La popolazione è dedita alla pastorizia e all’agricoltura. Modesti giacimenti di lignite. Comprende la maggior parte del nomo omonimo (4167 km2 con 207.119 ab. nel 2005) che include le piccole isole adiacenti. Capoluogo dell’isola e del nomo è Calcide, al centro della costa occidentale, in una fertile pianura costiera.
Unita in età preistorica alla terraferma, l’E. ne condivise le vicende storiche. Abitata da popolazioni ioniche, fu sottomessa ad Atene dal 506 a.C., prese parte alle guerre persiane ed entrò nella lega delio-attica. Passata ai Macedoni nel 338, nel 2° sec. vi si costituì la lega delle città euboiche. Alla divisione dell’Impero romano rientrò nel dominio dei Bizantini e dopo la 4ª crociata, con il nome di Negroponte, fu data a Venezia (1204), ma fu occupata per alcuni anni da Bonifacio di Monferrato. Conquistata dai Turchi nel 1470, fallito nel 1688 il tentativo di F. Morosini di riconquistarla ai Veneziani, nel 1821 l’E. prese parte ai moti d’indipendenza della Grecia, ed entrò a far parte del Regno indipendente nel 1830.