SARRABUS
. Regione della Sardegna sudorientale, a NE. del Golfo di Cagliari. Il nome Sárrabus deriva probabilmente da quello di un popolo, i Sarcopitani, e dalla villa di Sarcapos o Sarrapos, che i geografi più antichi mettono alla foce del Flumendosa (il Saeprus di Tolomeo). L'attuale regione, che nei secoli XI, XII e XIII costituì una delle curatorie del giudicato di Cagliari, dal 1363 in poi formò, per concessione di Alfonso d'Aragona, uno dei feudi della famiglia Carroz, conti di Quirra.
Il confine a S. con il Campidano di Cagliari e a O. con il Gerrei non subì modificazioni, mentre dal lato N., con l'Ogliastra, si staccarono Tertenia e buona parte del Salto di Quirra, dopo il sec. XV.
Il Sarrabus comprende i comuni di Burcei, Muravera, S. Vito, Villaputzu e Villasimius (circa 763 kmq.), ed è percorso dalla strada nazionale orientale sarda.
Il terreno, in gran parte montuoso e ricoperto dalla macchia mediterranea, è percorso dai fiumi Sa Picocca, Flumendosa e Quirra, che nel loro corso inferiore scorrono in ampie pianure alluvionali; lungo la costa si trovano numerosi stagni (il più grande è quello di Colustrai) e paludi (Sa Praia, ecc.).
La regione ebbe ricchissime miniere di argento nativo e galena ricca d'argento, ora completamente esaurite. Nel bosco oggi molto ristretto (il 3%) si trovano ancora mufloni, cervi e cinghiali. Il pascolo occupa il 77% del terreno (nel 1929, 79.000 capi di ovini e caprini e 6400 bovini) e il 15% è adibito a colture: cereali, viti, mandorli, agrumi (rinomati in Muravera). La pesca, molto redditizia, è esercitata negli stagni e alla foce dei fiumi.
La popolazione (14.674 ab. nel 1931 con una densità di 19,23 abitanti per kmq.) si trova accentrata nei paesi; però si nota la tendenza a insediarsi in campagna per iniziativa privata e di grandi aziende agricole (tenuta Manzoni nel Quirra, villaggio agricolo di S. Priamo, la tenuta dei salesiani in Pranu Camisa, e la colonia penale di Castiadas).
Sono in corso notevolissime opere di bonifica per regolare il regime dei fiumi e togliere le acque stagnanti, a scopi igienici e agricoli.