SARTENA (A. T., 29 bis)
Città della Corsica, capoluogo di circondario, situata nella parte SO. dell'isola, a m. 299 s. m., a 85 km. da Ajaccio, sul lato sinistro della valle del fiume Rizzanese, il quale sfocia nell'ampio Golfo di Valinco. Sartena (ab. 6445) è costruita ad anfiteatro con vie strette e sovrapposte e vicoli a scalinata, sul fianco di un'altura, da cui si domina la valle del Rizzanese e il Golfo di Valinco. Nel 1583 la città fu presa e saccheggiata dai barbareschi d'Algeria e i pirati vi tornarono nel 1732. Dal 1830 al 1840 i due quartieri di Borgo e di S. Anna, in cui è divisa la città, furono in aspra lotta fra loro con numerosi eccidî; anche oggi vi si conserva la tradizione della "vendetta". Il suo porto è Propriano (ab. 2100), a 11 km., sul Golfo di Valinco. Il territorio del circondario occupa tutta la parte meridionale dell'isola, ed è essenzialmente montuoso stendendosi attraverso le catene cristalline del M. Incudine (m. 2136) e delle Montagne di Cagna (m. 1315).
Data la povertà del suolo siliceo, molta parte di questo territorio è occupato dal bosco ceduo di leccio e di sughero, specie nel versante orientale verso Porto Vecchio, e da pascoli magri sulle alte creste montuose; mentre nei tratti più fertili si stende il castagno. Le colture sono limitate a strette zone presso i centri abitati, con viti, frutteti e olivi, numerosi questi ultimi presso Bonifacio.
Questa parte dell'isola è stata colonizzata in tempi preistorici, come lo attestano i numerosi menhir e i dolmen, fra i quali ultimi celebre quello di Fontanaccia, a sud-ovest della città, presso la punta di Cauria, il migliore e più conservato della Corsica. Dopo la colonizzazione cartaginese e romana, la regione visse con regime feudale, sotto Pisa e Genova, ma solo dal sec. XVI si hanno notizie delle sue pievi. Oggi il circondario di Sartena conta 8 cantoni, 47 comuni e 51.000 abitanti.
Sartena ha servizî di auto pubbliche per Bonifacio (km. 49) e Porto Vecchio (km. 77); per Solenzara (km. 76), attraverso la Foresta e il Colle di Bavella (m. 1240), fino alla stazione ferroviaria di Ghisonaccia e per Ajaccio (km. 85).
Bibl.: La Corse, Guide illustré Hachette, Parigi 1925; A. Albitreccia, La Corse, Parigi 1933.