Sarzana Comune della prov. della Spezia (34,2 km2 con 21.224 ab. nel 2008). La cittadina è posta a 21 m s.l.m. al margine della piana alluvionale del basso corso della Magra, a 2 km circa dalla riva sinistra del fiume presso l’affluente Calcandola. Centro di produzione e commercio di ortaggi, frutta e fiori; sede di industrie dei laterizi, meccaniche e alimentari.
Importante stazione sulla via Francigena, il burgus Sarzanae, divenuto libero comune, nel 1163 ottenne da Federico Barbarossa la conferma delle sue libertà. Trasferita nel 1201 a S. la sede del vescovato e comitato di Luni, il comune si trovò a lottare con il potere temporale dei vescovi. Nel 1465 Paolo II elevò S. a città. Venduta nel 1495 dai capitani di Carlo VIII al Banco di San Giorgio, da questo nel 1572 passò stabilmente alla repubblica genovese.
Notevoli la cattedrale (13° sec. con aggiunte posteriori), dove si conserva un’importantissima croce dipinta, di maestro Guglielmo (1138); la chiesa di S. Francesco (tomba di Guarnerio Castracani figlio di Castruccio, di Giovanni di Balduccio) e quella di S. Andrea che conserva parti romaniche e gotiche; il palazzo del municipio (16° sec.) e la Cittadella fatta costruire da Lorenzo il Magnifico.
Conflitto di S. Avvenuto il 21 luglio 1921 tra una colonna armata di circa 700 fascisti e uno sbarramento di carabinieri, è uno dei pochi episodi in cui lo Stato si oppose al fascismo con la forza e fu all’origine del ‘patto di pacificazione’ sottoscritto il 3 agosto da fascisti, socialisti e CGdL, auspice il presidente della Camera E. De Nicola.