SASSELLA
. È il più noto e pregiato dei vini della Valtellina: una delle zone classiche dell'enologia italiana, estendentesi sulle due rive dell'Adda (provincia di Sondrio) fra Ponte del Desco e Tirano. È prodotto prevalentemente con l'uva d'un vitigno chiamato in luogo Chiavennasca (che altro non è che il Nebbiolo piemontese), cui s'aggiungono piccole quantità di qualche altra uva (Rossola, Brugnola, ecc.). La vendemmia è sempre tardiva, sia perché il vitigno dominante è di maturazione avanzata, sia per le condizioni dell'ambiente quasi alpino.
L'uva è sottoposta a scelta rigorosa; con quella di prima scelta si fanno i tipi più fini. Non di rado le uve vengono lasciate ammassate nei tini per 8-10 giorni prima di pigiarle. La fermentazione è in generale lenta e prolungata.
I vini da giovani sono piuttosto aciduli e aspri, ma con l'invecchiamento si arrotondano, diventano armonici e molto profumati. I caratteri del Sassella maturo sono: colore rosso rubino tendente al granato; profumo delicato, gradevole, persistente; sapore armonico, piuttosto austero, pur conservando sempre una sua caratteristica vivacità. Raggiunge il suo ottimo fra i 5 e 10 anni d'età. La gradazione alcoolica varia fra i 12° e 13°; l'acidità totale fra 7-8,5‰; l'estratto secco fra 25 e 27‰.
Questo vino, come gli altri valtellinesi Grumello e Inferno, è molto apprezzato e ricercato nella Svizzera. Essi ispirarono al Carducci un'ode famosa (A una bottiglia di Valtellina del 1848).