Pittore (Foggia 1822 - Napoli 1897). Nell'accademia di Napoli, si legò d'amicizia con D. Morelli. Condannato a morte in contumacia per aver cospirato contro i Borboni, si rifugiò all'Aquila (1848) e poi a Firenze (1850). Con il De Tivoli, nel 1855 fu a Parigi; fu poi in contatto col gruppo dei macchiaioli. Rientrò a Napoli nel 1860. Amico di Garibaldi, fu poi consigliere comunale e tra i fondatori del Museo di Napoli. Delle due correnti in cui si divideva la pittura napoletana d'allora scelse quella romantica del Morelli. Predilesse soggetti storici e religiosi, trattandoli con uno stile non privo di accademismo, nonostante gl'intenti rivoluzionarî. Opere nella Pinacoteca naz. di Capodimonte e nel Museo di S. Martino a Napoli; nelle gall. d'arte moderna di Torino, di Firenze, di Roma. Fu pittore anche il figlio Alessandro (Firenze 1856 - Parigi 1918).