scherma
Lo sport e la tecnica del combattimento all’arma bianca
Finalizzata prima alla guerra, poi alla difesa personale, e verso la fine dell’Ottocento quasi esclusivamente ai duelli d’onore, la scherma è oggi principalmente un’attività sportiva, mentre duelli e combattimenti tradizionali esistono solo sul palcoscenico e nei film
Il duello con la spada, considerato già nell’antichità il combattimento più nobile e simbolo di potere (basti pensare al duello tra Paride e Menelao o a quello tra Orazi e Curiazi), si affermò nelle corti del tardo Medioevo e del Rinascimento come raffinata arte bellica nei tornei cavallereschi. Da qui si sviluppò la scherma moderna a partire dal 15° secolo (il primo trattato è del 1409 del friulano Fiore de’ Liberi), a opera dei grandi maestri d’armi italiani e francesi, tra i quali figurano Camillo Agrippa, Giacomo di Grassi e Henri de Saint-Didier, nel 16° secolo.
Già nel 17° secolo si applicavano bottoni alla punta delle armi per renderle incruente; poi si introdusse l’uso della maschera e del corpetto protettivo, mentre furono modificate le regole d’assalto. Proprio queste furono fonte di confusione alle prime Olimpiadi moderne di Atene (1896), per via delle differenze tra le diverse scuole, in particolare tra quella francese e quella italiana.
La situazione si risolse con l’istituzione, nel 1913, della Federazione internazionale di scherma, che stabilì un regolamento di gara internazionale. Si racconta, però, che ancora nel 1924 alle Olimpiadi di Parigi due fiorettisti – uno italiano, l’altro ungherese – si affrontarono in un duello vero dopo la gara per un disaccordo sul punteggio.
Oggi il programma olimpico prevede gare individuali e a squadre di tre elementi per fioretto, spada e sciabola; le specialità femminili sono state ammesse rispettivamente nel 1924, 1996 e 2004.
Un sensore applicato alla punta dell’arma segnala, su un apparecchio elettronico, il colpo portato sul bersaglio valido, diverso per ciascuna disciplina: il tronco per il fioretto; tutto il corpo per la spada; la parte superiore del corpo, comprese testa e braccia, per la sciabola. Vince lo schermidore che per primo totalizza 15 stoccate – vale a dire, tocca l’avversario – nel tempo di 9 minuti o quello col maggior numero di stoccate allo scadere del tempo.
In molti paesi la scherma è considerata uno sport di base, utile allo sviluppo di capacità quali equilibrio, prontezza di reazione e rapidità dei movimenti.
Tutte le azioni della scherma sono velocissime, in particolare nella sciabola, e un duello non è facile da seguire per quanti non hanno dimestichezza con le regole. Forse per questo la scherma è una delle tante discipline sportive che non trovano spazio sui media se non ogni quattro anni, in occasione delle Olimpiadi. Eppure la scherma è la disciplina sportiva che ha dato all’Italia il maggior numero di vittorie: ben 107 medaglie olimpiche – di cui 42 d’oro – e 221 medaglie ai campionati del mondo – di cui 69 d’oro. Tra i grandi campioni italiani ricordiamo Nedo Nadi, Edoardo Mangiarotti, Irene Camber, Antonella Ragno, Mauro Numa, Salvatore Sanzo, Gabriele Magni, Valentina Vezzali e Giovanna Trillini.
Il numero di duelli famosi, in opere liriche, pieces teatrali e film, è infinito: Don Giovanni, Otello, La forza del destino, Cyrano de Bergerac, I tre moschettieri, Scaramouche, Zorro, I duellanti sono solo i titoli più noti. Ovviamente i duelli non sono mai improvvisati, ma seguono una coreografia accuratamente preparata e – quando non si ricorre alle controfigure – si preparano anche gli attori che devono imparare a maneggiare le armi in modo verosimile. In Italia, Enzo e poi il figlio Renzo Musumeci Greco si sono specializzati nel cosiddetto stage fencing – o «scherma per il palcoscenico» – preparando grandi attori all’arte della scherma.
Un diverso tipo di spettacolo è invece incentrato sui combattimenti con armi d’epoca. Si tratta dei campionati del mondo di scherma artistica nei quali i partecipanti, in due o in gruppo, presentano un combattimento con armi e costumi dell’epoca prescelta. Possono anche essere da soli e combattere contro avversari immaginari.