SEGNATURA
. Lettere o numeri stampati nel margine inferiore della prima pagina di ogni foglio di stampa; servono a indicarne la regolare successione.
L'introduzione della segnatura è comunemente attribuita al tipografo Johann Koelhoff il Vecchio, che l'avrebbe usata la prima volta nell'opera di fra Johann Nider, Praeceptorium divinae legis, stampato a Colonia nel 1472; l'uso della segnatura divenne generale soltanto alla fine del sec. XVI.
Nei libri antichi la segnatura veniva indicata con lettere maiuscole seguendo l'ordine alfabetico: A, B, C, ecc. A esaurimento di un primo alfabeto l'ordine veniva ripreso aggiungendo alla prima lettera l'equivalente maiuscola o minuscola: AA, BB, CC, oppure Aa, Bb, Cc, ecc., e lo stesso si dica per un triplo, quadruplo ordine alfabetico secondo la necessità.
Esistono peraltro anche altri sistemi di segnatura: uno fra i più antichi è quello di aggiungere, per un secondo ordine alfabetico, l'equivalente lettera capovolta: A???, B???, C???, ecc.
Più tardi, e anche nell'uso moderno, alle lettere si sostituirono i numeri arabici in ordine progressivo, talvolta accompagnati dal nome dell'autore e dal titolo abbreviato.
Riferita alla collocazione dei libri nelle biblioteche, la segnatura è un gruppo di cifre o di lettere (o promiscuo di cifre e lettere) che indica topograficamente dove è collocato il libro. La formula più usata consta di quattro segni: la sigla della stanza (lettera o numero), la cifra dello scaffale, la sigla del palchetto (lettera o numero), il numero progressivo del libro nel palchetto (numero catena).