Semifonte (Simifonti)
Centro fortificato, di proprietà dei conti Alberti; sorgeva sopra un poggio sulla sinistra del torrente Agliena, affluente di destra dell'Elsa, circa 7 Km a est di Certaldo. Eretto nella seconda metà del sec. XII, prese il nome da una sorgente (Summofonte) che scaturiva dal poggio sul quale fu edificato.
S. fu popolato da abitanti del contado circostante, e assunse presto notevole importanza commerciale; questo fu uno dei motivi che spinsero Firenze contro il centro rivale, che muoveva l'invidia dei mercanti fiorentini. Dopo un lungo assedio, iniziato nel 1198, i Fiorentini indussero il conte Alberto a cedere i suoi diritti su S., che fu quasi interamente raso al suolo (Villani V 30 " Come i Fiorentini disfecero il castello di Simifonti e quello di Combiata "; cfr. Davidsohn, Storia I 839, 862, 933, IV I 367).
S. è ricordato in Pd XVI 62, nell'invettiva di Cacciaguida contro i nuovi venuti in Firenze: tal fatto è fiorentino e cambia e merca, / che si sarebbe vòlto a Simifonti, / là dove andava l'avolo a la cerca. D. allude forse a Lippo Velluti, che fu uno dei capi della rivolta contro Giano della Bella (Compagni Cronica I 18).
Bibl. - E. Salvini, Semifonte, in " L'Universo " XLVI (1966) 797-824.