DEL BENE, Sennuccio
Poeta fiorentino di parte bianca. Nel 1311 già risulta in bando dalla patria. Andato ad Avignone, ebbe uffici nella corte pontificia. Fu ribandito riel 1326. Morì nel 1349. Fu in relazione col Petrarca, che gl'indirizzò una lettera, e nelle rime ora lo ricorda, ora gli si rivolge direttamente, e ne pianse la morte, e lo menzionò nel Trionfo d'Amore. Poche rime sono rimaste a noi di Sennuccio, e dispiace, perché in esse brilla ancora delle sue più vaghe luci il "dolce stil nuovo". La canzone Da poi ch'io ho perduto ogni speranza, ch'egli compose in morte d'Arrigo VII, va in molti manoscritti sotto il nome di Dante Alighieri.
Ediz.: G. Volpi, Rime di Trecentisti minori, Firenze 1907; M. de Szombathely, Le rime di S. di B., Bologna 1925; A. M. Cuomo, S. d. B., Salerno 1926.
Bibl.: F. D'Ovidio, Studii sul Petrarca e sul Tasso, Roma 1926, pp. 161-170; A. Della Torre, Una notizia ignorata su S. d. B., in Arch. stor. ital., XXXIX (1897), p. 433 segg.; A. L. Silvestro, S. d. B., Catania 1931.