Poeta tragico greco (sec. 5º a. C.), figlio di Carcino il Vecchio e padre di Carcino il Giovane; nonostante i severi giudizî di Aristofane (Tesmoforiazuse 169, 441; Rane 86) dovette possedere del talento, se nel 415 a. C., con una tetralogia ispirata alla leggenda tebana, prevalse su Euripide che concorreva con le Troiane. n Si ha notizia di un altro S., figlio di Carcino il Giovane, tragediografo attivo nel sec. 4º a. C.