D'ANTONA, Serafino
Nacque a Frondarola (Teramo) il 16 nov. 1887 da Luzio ed Erminia Bonanni.
Compiuti a Teramo gli studi classici, vinta una borsa di studio presso la facoltà di medicina dell'università di Siena, frequentò come allievo interno l'istituto di istologia generale diretto da A. Ruffini e l'istituto di anatomia patologica diretto da O. Barbacci. Sotto la guida di questi maestri condusse ricerche sul tessuto connettivo, sull'istologia e l'istopatologia delle pareti arteriose e sull'arteriosclerosi (Sulle rotture traumatiche dell'aorta, in Archivio per le scienze mediche, XXXV[1911], pp. 12-15). Laureatosi nel 1912 con il massimo dei voti e dignità di stampa, fu chiamato da O. Fragnito come assistente nella clinica delle malattie nervose e mentali dell'università di Siena.
Aiuto nel 1916, ottenne nel 1922 la libera docenza in clinica delle malattie nervose e mentali, disciplina di cui negli anni 1924-25 e 1925-26 tenne l'incarico dell'insegnamento e della direzione. Nominato professore straordinario in seguito a concorso nel 1927, conseguì l'ordinariato nel 1930. Con il Fragnito fondò nel 1928 la Rivista di neurologia, divenendone direttore alla morte del Fragnito.
Fortemente attratto dallo studio della neurologia, fu autore di varie ricerche sul sistema nervoso e sulla clinica delle malattie nervose, recando alla disciplina contributi anatomici e anatomopatologici.
Produsse a Siena la maggior parte dei suoi lavori di neuropatologia, tra cui Contributo all'anatomia patologica della corea di Huntington (Firenze 1914, estr. dalla Rivista di patologia nervosa e mentale, XIX[1914]); Ricerche sulla eziologia e sulla patogenesi dell'encefalite letargica (due note in opuscolo in collab. con D. Ottolenghi e F. Tonietti, Siena 1920, Comunicazioni all'Accad. d. Pisiocritici in Siena del 27 febbraio e 28 maggio 1920), Sulle forme croniche della encefalite epidemica (in Riv. di patol. nervosa e mentale, XXVII [1922], pp. 117-34) e Ricerche sulla colorazione vitale del sistema nervoso (in Riv. di neurol., I [1928], pp. 433-36).
Contribuì alla conoscenza delle vie ascendenti midollari, dimostrando l'esistenza, entro il fascio piramidale, di fibre ascendenti sino alla capsula interna e alla corteccia, e precisando parzialmente il decorso delle fibre che trasmettono gli stimoli sensitivi (Sulle vie di conduzione della sensibilità termica e dolorifera, in Riv. di patol. nervosa e mentale, XXVII [1922], pp. 234-49; e La sensibilità generale, in Riv. di neurol., III [1930], pp. 191-224). Notevoli consensi riscosse il suo studio sull'encefalopatia periassiale (La "Encephalitis periaxialis diffusa" di Schilder, in Riv. di patol. nervosa e mentale, XXXII [1927], 4, pp. 461-544) di cui sostenne la natura degenerativa e l'indipendenza nosografica dalla sclerosi multipla.
Condusse ricerche anche sulla patologia delle infezioni e sull'immunologia (Sistema nervoso e immunità, in Rass. medica, II [1935], pp. 67-94; Ricerche sulla vaccinazione per via cerebrale, in Riv. di neurol., X[1937], pp. 49-60), e dimostrò per primo la possibilità di assorbimento della tossina tetanica attraverso la mucosa orale, rettale e congiuntivale (Intossicazione tetanica sperimentale per via congiuntivale, in Boll. d. Soc. ital. di biol. sperim., XXVII[1951], pp. 916 ss.; Intossicazione tetanica sperimentale per via orale e per via artale, ibid., XXVIII[1952], pp. 1495-98).
Scrisse il capitolo Il problema profilattico dell'infanzia instabile, in La valutazione delle deficienze psichiche del fanciullo, a cura di F. Bocchetti (X vol. de I problemi della maternità e dell'infanzia, Roma 1941, pp. 75-103), in cui assumeva una posizione preminentemente ambientalista riguardo alla genesi dei disturbi del carattere.
Iscritto al Partito nazionale fascista dal 1921, vi ricoprì diverse cariche sino al 1939. Negli anni 1921-23 e 1930-31 svolse attività pubblicistica nei periodici La Scure, e La Rivoluzione fascista. Contemporaneamente si occupò, in vari articoli (Le università cadette, in La Rivoluzione fascista, 12 sett. 1929, e altri poi raccolti in Per l'università italiana, Siena 1931), del problema universitario. Difese strenuamente il diritto all'esistenza di tutte le diciassette università italiane (ad alcune delle quali la riforma Gentile aveva tagliato parte dei contributi statali, mentre più voci si levavano in favore della soppressione delle meno vitali nell'ambito del programma di risanamento del bilancio statale) e deprecò l'aumento degli impegni didattici (nel 1922 l'orario di lavoro settimanale del professore universitario era stato raddoppiato) operato a scapito della ricerca scientifica in un momento in cui in Italia, a differenza di altre nazioni, non esistevano istituzioni a essa esclusivamente preposte.
Fu trasferito nel 1931, su sua richiesta, all'università di Bari da poco fondata, dove gli fu affidata la cattedra di clinica delle malattie nervose e mentali. Sospeso dall'insegnamento nel giugno 1944 (epurato per attiva partecipazione alla vita politica del fascismo e sospetto di partecipazione alla rappresaglia di Foiano della Chiana nell'aprile 1921, sulla base di quanto affermato in G. A. Chiurco [federale fascista di Siena] Storia della rivoluzione fascista, Firenze 1929, III, pp. 195 ss.), venne reintegrato, dietro suo ricorso, nel marzo del 1946. Seguì nell'aprile 1947 un nuovo provvedimento di sospensione ma, in seguito alle proteste degli studenti e, a detta dello stesso D. (Contributo alla casistica della così detta "epurazione" con qualche considerazione sulla psicopatologia politica nostrana, Bari 1951), del corpo insegnante della facoltà di medicina di Bari, gli fu concesso di continuare l'insegnamento come incaricato: due anni dopo veniva definitivamente reintegrato.
Il D. morì a Bari il 16 marzo 1955.
Fonti e Bibl.: La neuropsichiatria nelle università ital., in Acta Medica Italica, dic. 1947, pp. 14 s.; M. Gozzano, S. D., in Riv. di neurol., XXV (1955), pp. 507 s. Non esiste una bibliografia completa della produzione scientifica del D., che consta di una sessantina di pubblicazioni, in quanto gran parte del suo lavoro è rimasta inedita o incompiuta. Molte notizie biogr. si desumono dal già citato Contributo alla casistica…, Bari 1951.