MASSAZZA, Serafino Mario
– Nacque a Pavia il 16 apr. 1894 da Guglielmo e da Cesira Bezzi, e seguendo le orme paterne intraprese gli studi medici nell’ateneo della sua città. Allievo interno dal 1910 presso l’istituto di patologia generale diretto da C. Golgi, si formò sotto la guida di questo e del suo assistente A. Perroncito.
Chiamato alle armi nel 1915 e destinato in zona di operazioni belliche, riuscì a laurearsi durante una licenza, il 10 apr. 1916. Cessate le ostilità, il M. frequentò come medico interno la clinica ostetrica e ginecologica di Pavia diretta da I. Clivio, che poi seguì nell’Università di Genova (1919) diventando dapprima assistente volontario, poi assistente ordinario. Nel 1920 passò nell’istituto di perfezionamento ostetrico e ginecologico di Milano fondato e diretto da L. Mangiagalli e successivamente si recò a completare la propria preparazione a Monaco di Baviera negli istituti di clinica ginecologica e di anatomia patologica, diretti rispettivamente da A. Döderlein e M. Borst. Conseguita la libera docenza in clinica ostetrica e ginecologica il 1° nov. 1925, l’anno stesso in cui Mangiagalli lasciò il suo incarico per raggiunti limiti di età, il M. fece ritorno nella clinica ostetrica e ginecologica dell’Università di Genova, nella quale il 12 maggio 1926 venne nominato aiuto. Il successivo 4 settembre, infatti, si trasferì all’ospedale Maggiore di Vercelli come primario della divisione ostetrica e ginecologica. In questa città assunse anche la direzione della scuola per ostetriche, riattivata per sua iniziativa nel 1935 dopo una chiusura decennale.
Poco dopo il M. iniziò l’attività didattica: titolare delle scuole di ostetricia di Trieste dal 1937-38 e di Venezia dal 1942-43, all’inizio dell’anno accademico 1945-46 fu incaricato dell’insegnamento e della direzione della clinica ostetrica e ginecologica dell’Università di Sassari. Vinto il concorso a cattedra per la stessa disciplina, nel 1948 fu chiamato nell’Università di Pavia. In questa sede, dove fu anche direttore delle scuole di specializzazione in ostetricia e ginecologia per medici e per ostetriche, apportò notevoli miglioramenti alla struttura e alla funzionalità della clinica, procedendo a una più moderna e razionale organizzazione dei reparti. Divenuto ordinario nell’anno accademico 1951-52, il 1° nov. 1955 fu chiamato alla direzione della cattedra e della clinica ostetrica e ginecologica Mangiagalli dell’Università di Milano. Anche in questa clinica provvide a incrementare le potenzialità recettive e terapeutiche e ad avviare importanti iniziative, fondandovi strutture di avanguardia: un centro di cobaltoterapia dotato di moderne e sofisticate apparecchiature; un centro di studi sull’azione biologica e terapeutica delle radiazioni nel trattamento dei tumori ovarici, uterini e vaginali, a indirizzo prettamente sperimentale; un centro per l’educazione psicosomatica al parto, il nuovo indirizzo della clinica ostetrica volto alla preparazione fisica e mentale delle gestanti, ospitato in locali adeguati e supportato da efficaci metodiche didattiche e assistenziali. Diresse inoltre la scuola di specializzazione in ostetricia e ginecologia.
Il M. recò contributi clinico-scientifici nei diversi campi della specialità: dalla ginecologia operatoria all’endocrinologia in ostetricia e ginecologia, dall’oncologia ginecologica all’immunologia e all’endocrinologia in gravidanza, alla sterilità femminile. Nella pratica chirurgica fu fedele alla metodica operativa per via vaginale (che riteneva l’approccio tecnico in grado di distinguere il ginecologo dal chirurgo generale), con la quale aveva cominciato a fare esperienza nel periodo triestino dopo l’incontro con A. De Grisogono che ne era un convinto sostenitore. Fu autore di ricerche sulla presenza di adrenalina nel follicolo maturo, sull’azione dell’ormone follicolare e sulle sue relazioni con le varianti glicemiche in gravidanza, sul diabete in gravidanza. Studiò gli aspetti clinici e anatomopatologici delle neoplasie dell’apparato genitale femminile, specialmente dei carcinomi della cervice uterina, per il cui trattamento, oltre la terapia chirurgica, utilizzò, tra i primi in Italia, la radioterapia e in seguito la cobaltoterapia.
Tra i numerosi lavori che dette alle stampe, si ricordano anzitutto le sue collaborazioni: con Clivio al Manuale di ostetricia ad uso delle levatrici, di A. Cuzzi (9ª ed. riv. e aumentata, Milano 1936); e al II volume del Trattato di ginecologia, diretto da Clivio (Milano 1938), per cui redasse i capitoli Oncologia generale ginecologica, pp. 1-15, Tumori della vulva e della vagina, pp. 16-38, Tumori delle trombe, pp. 336-354. Appaiono inoltre degni di menzione per il loro contenuto dottrinale e pratico, e perché significativamente espressivi dei suoi interessi scientifici e clinici, vari articoli apparsi nei periodici della specialità: Osservazioni istologiche sopra epiteliomi della portio uterina trattati con il radium, in Annali di ostetricia e ginecologia, XLIV (1922), pp. 671-687; Rilievi anatomo-patologici sopra fibromi dell’utero ed annessi irradiati, in Atti della Soc. lombarda di scienze mediche e biologiche, XII (1922-23), pp. 263-277; Sui fibromi dell’ovaia. Contributo anatomo-clinico, in Annali di ostetricia e ginecologia, XLVI (1924), pp. 6-39; I tumori ovarici detti di Krukenberg, ibid., XLVII (1925), pp. 31-72; I sarcomi ovarici, ibid., pp. 469-507; Osservazioni anatomo-patologiche intorno agli epiteliomi della mucosa cervicale, ibid., pp. 643-660; L’azione delle radiazioni Roentgen sulla gravidanza, in Atti della Soc. italiana di ostetricia e ginecologia, 1927, vol. 26, pp. 405-414; Manifestazioni di attività funzionale in tumori dell’ovaia e loro rapporti con alcune reazioni utero-ovariche, in Folia gynaecologica, XXVIII (1931), pp. 531-542; Intorno alla genesi ed alla evoluzione di alcune forme di tipo endometriale a localizzazione extra-genitale, ibid., XXIX (1932), pp. 45-76; Reazioni all’ormone follicolare e varianti glicemiche in gravidanza, ibid., pp. 189-198; Intorno alla tecnica del taglio cesareo transperitoneale sul segmento inferiore, ibid., pp. 199-222; Il moderno indirizzo nella terapia del carcinoma del collo dell’utero, in Boll. dell’Associazione medica triestina, 1942-43, vol. 34, pp. 165-197; Sindrome ipofisaria nello stato puerperale, in Clinica nuova, V (1947), pp. 121-131; Allergia e ormoni sessuali, in Minerva ginecologica, III (1951), pp. 494-500; Indicazioni e tecnica della isterectomia vaginale, in Annali di ostetricia e ginecologia, LXXIII (1951), pp. 183-211; Chirurgia ginecologica per via vaginale, II, La via vaginale nella terapia dei tumori dell’utero, in Minerva ginecologica, V (1953), pp. 781-793; L’allergia nel campo ostetrico-ginecologico, in La Clinica ostetrica e ginecologica, LV (1953), pp. 199-220 e in Riv. di ostetricia e ginecologia pratica, XXXVI (1954), pp. 8-20; La telecobaltoterapia nei tumori dell’apparato genitale femminile, in Annali di ostetricia e ginecologia, LXXIX (1957), pp. 933-951.
Membro di numerose società scientifiche, il M. fu presidente della Società lombarda di ostetricia e ginecologia. Lasciato l’insegnamento nel 1964, nel 1965 ottenne la medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura, dell’arte.
Il M. morì a Milano il 28 febbr. 1973.
Fonti e Bibl.: Necr., in Annali di ostetricia e ginecologia, XCIV (1973), pp. 153-155; in Annuario dell’Università degli studi di Milano, a.a. 1972-73, Milano 1974, pp. 705-708; M.S. M., in La ginecologia in Italia, a cura di P. Mutti - N. Vaglio, in Atti della Soc. italiana di ostetricia e ginecologia, 1961, vol. 48, suppl., pp. 301-305.