Scrittore russo (Ufa 1791 - Mosca 1859). Grande proprietario terriero, appartenente all'antica aristocrazia, e autore di due opere di carattere autobiografico, Semejnaja chronika ("Cronaca familiare", 1856) e Detskie gody Bagrova-vnuka ("Gli anni d'infanzia di Bagrov nipote", 1858), in cui è rappresentata, con vivo senso realistico, la campagna russa prima della liberazione dalla servitù della gleba. La sua opera è importante anche per la ricchezza e proprietà della lingua. Anche i figli Konstantin Sergeevič (v.) e Ivan Sergeevič (Nadeždino, Ufa, 1823 - Mosca 1886) furono scrittori. Il secondo, nella sua opera politica e pubblicistica, segna il passaggio dallo slavofilismo, di cui fu uno dei corifei, al panslavismo e al nazionalismo reazionario. Scrisse anche poesie e un saggio biografico su F. I. Tjutčev (1874).