Famiglia genovese, forse discendente da uno dei figli del visconte Ido, che a metà del sec. 10º rappresentava l'autorità dei marchesi Obertenghi. Nel 1159 un membro della famiglia, Corso, fu console a Genova. Più tardi la famiglia si divise in numerose branche stabilitesi, oltre che a Genova, in Sardegna, nel Regno di Napoli (con gli appellativi di Cassano e Gerace) e in Spagna. La famiglia, che aveva dato numerosi magistrati e ambasciatori alla Repubblica, tra i quali Giovanni (1397-1471), inviato a Londra (1458) e a Milano (1464), nel 1528 fu unita ai Lercari; riprese il proprio nome con la riforma del 1576 e acquistò maggiore importanza. Tra i suoi membri che più si distinsero si ricordano: Giovanni Battista (sec. 16º), ambasciatore a Milano e a Madrid per le questioni del marchesato di Finale; Giacomo (1570-1623), cardinale; Giovan Francesco (1608-1656), generale al servizio della Spagna. Da lui ebbe origine il ramo di Napoli, del quale si ricordano Giuseppe (n. 1771), duca di Cassano, e suo fratello Gennaro, vittima della reazione borbonica, giustiziato nel 1799. Alla fine del sec. 18º i S. di Genova appaiono divisi nei due rami della Porta dei Vacca e di via Serra. Al secondo appartenne Giovan Carlo (1766-1844), maire di Genova sotto il dominio napoleonico. Al primo: Giovan Francesco (1776-1854), scienziato e scrittore; Giovan Battista (v.); Gian Carlo (1760-1813), fautore di una cospirazione antioligarchica, ambasciatore a Parigi e Madrid per la Repubblica, e poi per Napoleone in Spagna e in Polonia, autore di commentarî storici; e, più importante di tutti, Gerolamo (v.), uomo politico e storico.