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SETTENARIO

di Mario Pelaez - Enciclopedia Italiana (1936)
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SETTENARIO

Mario Pelaez

Verso di sette sillabe che oltre l'accento fisso sulla 6ª, ne ha un altro in una delle prime quattro, donde la varietà di armonie che offre a chi sappia adoperarlo. È uno dei più antichi versi della poesia romanza, molto usato nella provenzale e nella francese. Dante (De vulg. el., II, v) lo considerò, per importanza, il secondo dopo l'endecasillabo (maximum in celebritate). Fu usato da solo e misto con quinarî ed endecasillabi, sdrucciolo, piano, tronco, in canzoni, ballate e anche in certe forme del sonetto, già nei primi secoli della letteratura italiana, e ha continuato a dominare nella lirica sino ai tempi moderni.

Fin dal sec. XIII abbiamo anche il doppio settenario, quello che i Francesi chiamano alessandrino. Fu usato in lasse o in strofe tetrastiche o distiche da un gruppo di rimatori dell'Italia settentrionale (Uguccione da Lodi, Bonvesin da la Riva, ecc.), e, misto con endecasillabi, da Cielo d'Alcamo nel famoso Contrasto. Nel secolo XVIII lo introdusse nella drammatica Pier Iacopo Martello, da cui ebbe il nome che oggi ha comunemente, usato nelle forme minori della drammatica, farse, prologhi e commediole in un atto. Ma vive pure nell'alta lirica, per es., del Carducci e del Graf.

Per il settenario classico (versus quadratus), v. senario.

Vedi anche
endecasillabo Verso composto di 11 sillabe, il più importante e vario della tradizione poetica italiana per le sue molteplici soluzioni metriche (in base al numero degli accenti e delle pause); di largo impiego nel poema in terzine (Dante, che lo definì superbissimum carmen) e in ottave (L. Ariosto, T. Tasso), nella ... canzone letteratura La più antica forma metrica della lirica d’arte nella letteratura italiana. Trasse origine dalla cansó provenzale e subì nel tempo varie modifiche fino agli stilnovisti e a Petrarca, che fu il modello fondamentale. Era accompagnata dalla musica. Dante la definì la più alta forma della poesia ... verso letteratura In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo o uno spazio. 1. Aspetti generali del verso classico Il verso è un’entità formata da più piedi ... Cièlo d'Àlcamo Cièlo d'Àlcamo. - Ignoto poeta, cui è attribuito il contrasto in 160 settenarî Rosa fresca aulentissima (composto tra il 1231 e il 1250), dialogo realistico, sicuramente un mimo, tra l'amante che incalza e la donna, che, prima sdegnosa, finisce col cedere. Il nome appare solo negli indici apposti dal ...
Tag
  • CIELO D'ALCAMO
  • ENDECASILLABO
  • QUINARÎ
  • SONETTO
Altri risultati per SETTENARIO
  • settenàrio
    Enciclopedia on line
    settenàrio Verso composto di sette sillabe metriche, con accento principale fisso sulla sesta e uno o due altri su una delle prime quattro sillabe, da cui una grande varietà di armonia. Prevale il ritmo giambico, con accenti sulla 2ª, 4ª e 6ª sillaba ("Rettor del cielo, io cheggio", F. Petrarca). È ...
Vocabolario
settenàrio
settenario settenàrio agg. e s. m. [dal lat. septenarius, der. di septeni, distributivo di septem «sette»]. – 1. a. Nella metrica accentuativa, verso di sette sillabe (o, più propriam., di sette «posizioni metriche»: v. senario), con accento...
sonettéssa
sonettessa sonettéssa s. f. [der. di sonetto]. – 1. Sonetto (detto anche sonetto con la coda o caudato) nel quale all’ultimo endecasillabo fa séguito un settenario rimante con esso e poi un distico di endecasillabi a rima baciata indipendente....
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