Gnostico, ricordato nella Storia Ecclesiastica di Eusebio come caposcuola dei severiani; la sua dottrina, con l'accettazione del Vecchio Testamento e dei Vangeli (respingeva invece l'epistolario paolino e gli Atti degli Apostoli) e con un complesso mito eziologico, rivela forte influenza dell'ambiente giudaico e conferma i rapporti tra encratismo e giudaismo.