Vedi Seychelles dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Le Seychelles sono costituite da un arcipelago di 115 isole poste nell’Oceano Indiano, a nord-est del Madagascar. La maggior parte della popolazione vive a Mahé, l’isola più estesa dell’arcipelago e sede della capitale Victoria. Dopo una lunga contesa con la Francia, terminata nel 1814, l’arcipelago è stato colonia inglese fino al 1976, quando, dopo avere ottenuto l’indipendenza, divenne membro del Commonwealth britannico. L’anno successivo, il premier France-Albert René, destituendo con un colpo di stato il presidente James Mancham, impresse alla neo-costituita Repubblica delle Seychelles un’impronta politica autoritaria. Il paese passò dunque sotto l’egida del partito socialista Seychelles People’s United Party (Spup), il cui leader assunse le cariche di presidente e primo ministro. Nel 1991, il regime di René dovette allentare la morsa autoritaria in virtù delle pressioni di Regno Unito e Francia, che costrinsero il governo ad alcune concessioni democratiche: introduzione del multipartitismo e promulgazione di una nuova Costituzione, emendata poi nel 1996. Tuttora in vigore, la carta ha sancito l’adozione di un presidenzialismo forte, che riconduce i poteri del capo del governo alla figura del presidente, eletto a suffragio universale ogni cinque anni. L’assemblea nazionale è unicamerale e conta 34 deputati, 25 dei quali sono eletti direttamente con sistema maggioritario e nove con sistema proporzionale. René ha mantenuto la carica di presidente sino al 2004, anno in cui è stato sostituito da James Michel, confermato capo di stato alle successive elezioni del 2006, 2011, 2015, quest’ultima volta al secondo turno, con soli 193 voti di margine sullo sfidante Wavel Ramkalawan, leader del Seychelles National Party
Sul piano internazionale, le Seychelles aderiscono alla Commissione dell’Oceano Indiano (Coi) e all’Associazione delle nazioni francofone. Di recente hanno assunto un ruolo importante nella lotta alla pirateria somala che minaccia le imbarcazioni dirette o provenienti dal Golfo di Aden. Per la strategica posizione geografica, l’arcipelago serve da hub per le operazioni militari anti-pirateria e riceve fondi da parte dell’Unione Europea (Eu), degli Stati Uniti e di paesi come l’India, la Cina e gli Emirati Arabi Uniti.
Il sostegno internazionale caratterizza anche la dimensione economica delle isole. Banca mondiale (Wb) e Fondo monetario internazionale (Imf), nel 2012, hanno rinnovato e finanziariamente accresciuto l’impegno assunto nel primo biennio della crisi (2008-09) per garantire al paese un sistema economico in salute. Ai piani di crescita del welfare perseguiti dalla Wb, si affiancano quindi le riforme supportate dall’Imf, che dovrebbero consolidare i miglioramenti raggiunti nei conti pubblici e incoraggiare lo sviluppo del settore privato attraverso una revisione del sistema fiscale, la ristrutturazione (e in alcuni casi privatizzazione) di imprese parastatali e la riduzione delle sovvenzioni pubbliche. La politica economica adottata da Michel, a partire dalla svalutazione della moneta e dall’introduzione di una legge liberale sugli investimenti, ha migliorato il quadro generale. Il paese è stato così inserito dalla Wb nella fascia di quelli ‘upper middle income’, il che ha permesso l’ingresso nell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) nell’aprile 2015. Il settore terziario, compone l’82,5% del pil nazionale ed è in netta ripresa, grazie soprattutto all’aumento record dei flussi turistici del 2010 (introiti pari al 25% del pil totale). Il settore industriale contribuisce, invece, per poco più del 15% del pil. A trainarlo è soprattutto il comparto dell’inscatolamento del tonno, tra i più grandi al mondo. Il settore primario, infine, è poco sviluppato ed è legato principalmente alla pesca.