Kirkup, Seymour Stocker
Artista e collezionista (Londra 1788 - Livorno 1880); studiò nella Royal Academy dal 1809; dopo la morte del padre, Joseph, si stabilì in Italia, vivendo per un certo tempo a Roma, poi a Firenze, dove abitò sul Lungarno vicino al Ponte Vecchio; pittore dilettante, divenne capo di un circolo culturale e iniziò la raccolta dei suoi libri, dei quali pubblicò il catalogo nel 1871.
A Firenze strinse molte relazioni, soprattutto con la colonia inglese, e fu grande amico di Dante G. Rossetti. Con altri suoi amici, il Bessi e Henry Wilde, chiese e ottenne dalle autorità il permesso di cercare il ritratto di D. che secondo la tradizione era stato dipinto da Giotto nella cappella del palazzo del podestà a Firenze, ritratto che fu ritrovato il 21 luglio 1840. Il K. ne fece un disegno, prima del cattivo restauro del 1841 che finì di rovinarlo; da quel suo schizzo proviene la cromolitografia pubblicata dalla " The Arundel Society " e l'incisione del Lasinio. Fece anche alcuni disegni per l'edizione Vernon delle Opere di Dante. Personaggio eccentrico e piuttosto singolare, si sposò all'età di ottantasette anni con la figlia giovanissima del console inglese a Livorno, Paolina Carboni.
I manoscritti danteschi della sua raccolta furono acquistati da Lord Ashburnham (v.) e divennero parte dell'Appendice della sua raccolta ad Ashburnham Place; quando il governo italiano assicurò all'Italia i manoscritti d'interesse nazionale di quella raccolta, alla quale erano pervenuti dalla collezione di G. Libri (v.), consegnandoli alla biblioteca Medicea Laurenziana, acquistò anche i dieci codici danteschi dell'Appendice di provenienza Kirkup; perciò essi fanno oggi parte dei codici Ashburnhamiani (Appendice) in quella biblioteca. Tutti sono elencati alla fine della relazione fatta alla Camera dei Deputati al momento dell'acquisto e sono descritti nel catalogo a stampa della mostra tenutasi nel 1921 alla biblioteca Medicea Laurenziana sotto i numeri indicati ivi nell'Elenco a p. 11. Il solo n. 7 della Relazione, datato 1368, è descritto dal Batines (Bibliografia II 101), evidentemente perché l'unico del gruppo che ancora si conservava nella raccolta del Kirkup.
Bibl.-Dictionary of National Biography, XI, Londra 1909, 224-225; Relazione alla Camera dei deputati e disegno di legge per l'acquisto dei codici appartenenti alla Collezione Ashburnham..., Roma 1884, Catalogo della Mostra dantesca alla Medicea Laurenziana nell'anno MCMXXI in Firenze, Milano 1923.