SIAM (XXXI, p. 618 e App. I, p. 1002)
Per la denominazione del paese v. appresso: Storia. Il governo ha deliberato nel 1943 di trasferire la capitale a Saraburi, borgata situata a circa 120 chilometri a NE di Bangkok. Questa città, che si era a sua volta sostituita nel secolo XVIII come capitale ad Ayudhya, potrà dare maggiore incremento alle sue attività industriali e commerciali. A questo riguardo è da segnalare l'ampliamento delle sue opere portuali, concernente la costruzione di un molo fluviale superiore e di uno inferiore, provvisti di magazzini e di silos, collegati con la rete stradale e ferroviaria, nonché di due bacini portuali paralleli al fiume. Il nuovo porto è già aperto al traffico marittimo.
Variazioni territoriali. - Per l'accordo franco-thailandese del 9 maggio 1941 (v. appresso) fu annesso al Siam un territorio già appartenente all'Indocina (circa 70.000 kmq. e 800.000 ab.) comprendente: il distretto di Pak-lay, con la parte della regione di Luangprabang situata sulla destra del fiume Mekong; la parte della provincia del Laos situata sulla riva destra del Mekong; nella Cambogia, la regione a nord della linea di confine tra le provincie di Battambang e di Pursat, ed una zona, sulla riva destra del Mekong, approssimativamente a nord di una linea ideale congiungente l'estrema punta settentrionale del Gran Lago o Tonlé Sap con Stung-treng (esclusi, però, la provincia di Siem-reap, il centro di Angkor e un piccolo tratto alla destra del Mekong nei pressi di Stung-treng).
Successivamente, nel 1943, in seguito ad un accordo concluso con il governo nipponico, furono annessi al Siam i quattro sultanati malesi di Perlis, Kedah, Kelantan e Trengganu, per una superficie di 39.299 kmq. e con una popolazione valutata nel 1921 a poco più di un milione di abitanti. Inoltre, furono annesse al Siam le due provincie di Kong-tung e Mong-pan, già appartenenti agli Stati Shan. Al termine della seconda Guerra mondiale il Siam ha dovuto però restituire i suddetti territorî, ritornando ai confini dell'anteguerra.
Condizioni demografiche. - Dal censimento generale eseguito il 23 maggio 1937 la popolazione presente risultava di 14.464.105 ab. (95,6% Siamesi, 3,6% Cinesi) con un aumento medio annuo rispetto al censimento del 1929, del 2,9%, che va attribuito in massima parte all'eccedenza delle nascite sulle morti. Delle 70 provincie in cui lo stato si divide, Nakhon Sawan e Phichit presentano il maggiore aumento percentuale medio annuo (4,8%) e Thonburi il minimo (1,4%). La densità media della popolazione è di 28 ab. per kmq. La popolazione, però, risulta inegualmente distribuita: da una densità minima di 4 ab. per kmq. (provincia di Maehongson) si sale ad una densità massima 770 (provincia di Phra-Naklon). Il 95,0% della popolazione è di religione buddista.
Su una popolazione attiva di 6.823.559 individui soltanto 357.339 risultano occupati nel commercio e 129.954 nelle industrie, di fronte a 6.049.202 occupati nell'agricoltura, silvicoltura e pesca. I rimanenti 287.067 individui sono addetti all'amministrazione pubblica e privata, ai lavori domestici, al culto, ecc.
Condizioni economiche. - Il censimento del 1937 rilevò l'83,3% della popolazione occupato nell'agricoltura e nella pesca, e l'1,9% in stabilimenti industriali. Il prodotto fondamentale resta il riso, la coltura del quale si era ulteriormente ampliata nel periodo prebellico (1941: 3.806.980 ha. e 4.923.350 t.). Dopo la guerra si è avuta una inflessione (1945: 2.956.520 ha. e 3.458.000 t.). Anche le piantagioni di hevea sono in sviluppo, ma non sono di pubblica ragione le cifre della sua produzione complessiva: è noto solo - tra i dati più recenti - il quantitativo di gomma elastica imbarcato a Bangkok nel 1946: esso ammontava a 14.650 t. Anche l'allevamento aveva continuato, prima dalla guerra, nei suoi progressi: ma durante l'occupazione giapponese esso è stato veramente falcidiato. Gli elefanti che erano aumentati da 10.200 a 10.970 tra il 1934 e il 1938, sono poi diminuiti a 3580 nel 1945. Così tra il 1938 e il 1945 si registra la diminuzione dei buoi da 5.711.720 a 3.148.660; dei bufali da 5.551.230 a 3.981.450; dei cavalli da 385.565 a 64.720. L'industria conta ora alcuni impianti tessili, due zuccherifici (di cui uno a Lampang) e una fabbrica di carta a Kanburi. Lo stagno, che ha segnato una grave deflessione nell'ultimo periodo dell'occupazione giapponese (da 17.726 t. nel 1940 a 1803 t. nel 1945), è ancor oggi trasportato sotto forma di concentrato verso la Malesia britannica.
Finanze. - Il bilancio statale è così variato fino al 1944:
Attualmente il cambio ufficiale è di circa 10 baht per 1 dollaro S. U. Le banche autorizzate possono compiere liberamente operazioni in divise, eccettuate quelle riferentisi a esportazioni anteriori al 21 gennaio 1947 o connesse con l'esportazione di taluni prodotti soggetti a speciali controlli. Il 10% dei proventi in divisa derivanti da esportazioni di riso e il 50% di quelli da esportazioni di stagno, gomma e teak è assegnato dalla Banca del Siam agli esportatori stessi per l'importazione di merci.
La circolazione monetaria, che ammontava alla fine del 1941 a 316 milioni, era salita nel dicembre 1946 a 2.090 milioni di baht. Nel maggio 1947 le riserve auree della Banca del Siam ammontavano a 76,9 milioni di dollari.
Storia. - Il governo nazionalista siamese, saldamente insediatosi al potere nel 1933, si era prefisso uno scopo preciso: dare al paese una nuova potenza che gli consentisse di assumere un ruolo non secondario nella comunità dei popoli asiatici. Il Partito del popolo aveva cominciato col realizzare un vasto programma di riforme interne; nel campo economico venne impresso un notevole impulso allo sviluppo dell'agricoltura ed all'industria; fu considerevolmente potenziata la marina da guerra che, con 2 incrociatori pesanti, 4 grandi guardacoste, 10 torpediniere, 4 sottomarini, era diventata la più potente - dopo quella giapponese - dei paesi dell'Estremo Oriente; un piano elaborato nel 1937 prevedeva la costruzione, entro cinque anni, di 3000 km. di nuove strade.
A partire dal 1938, tutti i poteri vennero concentrati nelle mani del successore del gen. Phya Bahol, gen. Luang Pibul Songgram, il quale aggiunse alle proprie funzioni di presidente del consiglio di stato quelle di ministro degli Esteri e della Difesa nazionale. Fu lui, in realtà, l'ispiratore e l'anima del nuovo indirizzo della politica siamese. Il 24 giugno 1939 il consiglio dei ministri stabilì che, per abolire un nome adottato da stranieri, il paese riprendesse l'antica denominazione di Thailandia (Maung Thai "terra del libero"). Alla denominazione di Siam si tornò subito dopo la fine della seconda Guerra mondiale.
Il 12 giugno 1940, Francia e Thailandia sottoscrivevano un patto di non aggressione, in virtù del quale le parti contraenti s'impegnavano a garantire la reciproca integrità territoriale; l'accordo fu peraltro ratificato solo dalla Francia, fattasi cedevole in seguito alla disfatta subìta allora in Europa. Il 12 settembre il governo thailandese dichiarò, con un memorandum, che esso avrebbe ripreso i negoziati su nuove basi. Le richieste del Siam erano le seguenti: cessione, da parte francese, di tutti i territorî del Laos delimitati dalla riva destra del Mekong, nonché il riconoscimento degli eventuali diritti del Siam sul Cambogia e sul Laos, "nel caso in cui la sovranità francese dovesse essere trasmessa ad una terza potenza". Queste richieste erano appoggiate sottomano dal Giappone, desideroso di creare una ragione d'intervento nella penisola indocinese per mascherare, poi, 'invasione con il compito di mediatore tra le due parti in lizza. A un reciso diniego opposto dalla Francia ai desiderata thailandesi, fece seguito un patto di amicizia sottoscritto nel dicembre 1940 tra Giappone e Siam, mentre la stampa e la radio di Bangkok scatenavano una violentissima campagna antifrancese. Truppe siamesi avevano intanto varcato il confine con l'Indocina (23 novembre) penetrando nel reame di Luang-prabang e, quindi, nella provincia di Sisophon, bombardando diverse località della Cambogia e del Laos: deboli e prive di efficacia furono le azioni di rappresaglia ad opera degli esigui presidî francesi di stanza in Indocina. A questo punto il governo giapponese - le cui truppe avevano nel frattempo posto piede nell'Indocina, occupando col consenso forzato della Francia una parte del Tonchino - offrì al governo di Vichy i suoi buoni uffici per la composizione della controversia franco-thailandese (3 dicembre 1940). Il governo di Pétain finiva con l'accettare la mediazione ed il 31 gennaio 1941 Francia e Thailandia concludevano un armistizio alla presenza di una delegazione nipponica. Il 9 maggio 1941 - a conclusione di lunghi e laboriosi negoziati - le due parti sottoscrivevano un trattato che contemplava la cessione alla Thailandia di circa 70.000 kmq. di territorio indocinese (v. sopra). Con un protocollo separato, il governo nipponico si rendeva garante del carattere definitivo e irrevocabile del trattato in parola (v. indocina, in questa App.).
Intanto la convenzione di amicizia conclusa con il Giappone nel dicembre 1940 veniva sostituita il 21 dicembre 1941 da un trattato di alleanza, preludio della dichiarazione di guerra alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti (25 gennaio 1942). La Thailandia entrava così nell'orbita del giappone, accettando, per volontà del suo primo ministro Pibul Songgram, la dottrina dell'"Ordine nuovo" nella "Grande Asia orientale". L'esercito thailandese, forte di circa 60.000 uomini, appoggiato da oltre 250 aerei, partecipò attivamente al fianco delle truppe giapponesi alla campagna militare in Birmania, ricevendo da Tōkyō, a titolo di compenso, 4 provincie malesi nonché gli Stati Shan (Birmania). Il 29 luglio 1944, Luang Pibul Songgram, messo in minoranza in seno all'Assemblea, rassegnava le dimissioni, ed era sostituito da Kuang Abhaiwongs, uno dei fondatori del movimento di resistenza (al quale aveva finito coll'aderire lo stesso Songgram) che più tardi consentì alla Thailandia di ristabilire amichevoli relazioni con le Nazioni Unite.
A distanza di un mese dalla capitolazione del Giappone, veniva posto termine allo stato di guerra tra la Thailandia e le Nazioni Unite mediante una convenzione sottoscritta a Kandy, nel settembre 1945, da rappresentanti del "Siam Libero" e della Gran Bretagna, in virtù della quale il Siam s'impegnava a restituire alla corona britannica gli Stati Malesi e Shan. Il 17 novembre 1946 Francia e Siam sottoscrivevano a Washington - con il patrocinio delle N. U. - un accordo che annullava la convenzione di Tōkyō del 9 maggio 1941: i territorî indocinesi oggetto della convenzione sarebbero stati restituiti ai Francesi nelle condizioni previste dal protocollo (art. 1). Risolta tale questione, il 15 dicembre 1947 il Siam veniva ammesso, quale primo stato ex nemico, fra le N. U.
Il misterioso assassinio del giovane sovrario Ananda Mahidol - rientrato in patria dalla Svizzera per regnare - provocava la caduta del corrotto gabinetto diretto da Luang Pridi Banomyhong, capo del Partito del popolo, che venne sostituito dall'ammiraglio Thawan Thamrong Nawasawata (21 giugno 1947). Nella notte del 7 novembre 1947, reparti dell'esercito, sotto la guida del maresc. Pibul Songgram - ricomparso sulla ribalta politica - rovesciarono il ministero, le cui tendenze ad attribuire una sempre maggiore importanza agli elementi del Partito popolare ed a patrocinare l'adozione del sistema monocamerale, avevano finito con l'alienargli la simpatia degli elementi nazionalisti e dell'esercito. Il primo ministro Songgram ha giustificato la propria azione con la necessità di creare un governo stabile e onesto, composto di uomini di provata esperienza e capacità; ha recisamente negato di voler aspirare ad una nuova dittatura e l'unico mutamento di carattere costituzionale al quale ha finora proceduto è stato quello di sostituire il consiglio di reggenza con una commissione deliberativa, incaricata di assistere il diciannovenne sovrano Pumipol - fratello del defunto Ananda Mahidol - il quale, risiedendo in Svizzera, non ha ancora potuto regnare nel proprio paese. Il 20 luglio 1948 l'Assemblea costituente siamese ha deciso di mutare nuovamente il nome dello stato da Siam in Thailandia, a partire dall'entrata in vigore della nuova costituzione.