Poeta norvegese (Stavanger 1866 - Copenaghen 1900). La sua lirica (Digte "Poesie", 1893), che mira a esprimere improvvise mistiche illuminazioni e l'ineffabile mediante cadenze ritmico-musicali in apparenza semplici ma studiatissime, segnò la rottura definitiva con la moda naturalistica, riallacciandosi invece a diverse esperienze letterarie e filosofiche anche straniere: da Kierkegaard a Jørgensen, da Schopenhauer a Whitman. Anche le prose poetiche (To novelletter "Due novelle", 1895; il romanzo breve Korset "La croce", 1896; il piccolo dramma da lettura De røde draaber "Le gocce rosse", 1897; l'aforistico En praests dagbog "Il diario di un prete", post., 1900) sono tutte pervase da un senso di solitudine cosmica e dall'ansia d'interpretare ogni manifestazione della vita e della natura come simboli d'un mistero divino.