Storico dell'architettura svizzero (Praga 1888 - Zurigo 1968). Dopo essersi laureato in ingegneria meccanica, si volse alla storia dell'arte studiando a Zurigo e a Monaco con H. Wölfflin: la sua tesi Spätbarocker und romantischer Klassizismus fu pubblicata nel 1922. Si dedicò poi all'architettura moderna di cui fu vivace sostenitore; nel 1928 fu tra i fondatori e quindi segretario generale dei CIAM, che tra le due guerre propugnarono e diffusero il linguaggio razionalista. Dopo aver insegnato (dal 1938) a Harvard, nel 1946 fu nominato prof. a Zurigo. Il suo nome è legato soprattutto al saggio Space, time and architecture (1941; trad. it. 1954), nel quale G. analizza le nuove dimensioni introdotte nell'architettura e nell'urbanistica dallo sviluppo scientifico e tecnologico. Altre sue opere: Mechanization takes command (1948); A decade of new architecture (1951); Walter Gropius, Mensch und Werk (1954); The eternal present (2 voll., 1962-64; trad. it. 1965-69); Architektur und das Phänomen des Wandels (1969).