Pittore bolognese (documentato dal 1355 al 1399). È menzionato come maestro dal 1355 a Bologna, dove ricoprì anche cariche pubbliche. Si formò principalmente sulla scia di Vitale da Bologna: la finezza cromatica e la vivacità narrativa, tuttavia, sembrano ridursi a formule stereotipe in gran parte della sua ultima produzione. Firmò, con un non identificato Iacobus, alcune scene cristologiche degli affreschi di S. Apollonia di Mezzaratta (ora Bologna, Pinacoteca Nazionale), precedenti quelle dell'Antico Testamento nello stesso complesso, solo documentate (1366). Altre opere di S., il cui soprannome risale al sec. 17º, sono un polittico con Incoronazione della Vergine (1365-70, Bologna, Pinacoteca Nazionale), una Pietà (1368, ivi, museo Davia-Bargellini), un Crocifisso (1370, ivi, S. Giacomo) e un giovanile trittico reliquiario (Louvre).