Siringa
Ninfa dell'Arcadia, che fu mutata in canne palustri dagli dei, impietositi dai suoi disperati tentativi di sottrarsi alla violenza di Pan.
Fu narrando ad Argo dai cento occhi la favola degli amori di Pan e S. che Mercurio riuscì a far addormentare il mostruoso guardiano e a sottrarre quindi alla sua custodia Io, perseguitata da Giunone per essere stata amata da Giove (cfr. Ovidio Met. I 568-747).
Al sonno invincibile cui soggiacque Argo udendo di Siringa (Pg XXXII 65) D. paragona il modo in cui si addormentò lui stesso al suono dolcissimo dell'inno intonato nel Paradiso terrestre da coloro che formavano la processione attorno all'albero della scienza del bene e del male, al momento in cui esso prese a rifiorire. Per l'interpretazione allegorica del passo, v. ARGO.