Scultore (Parigi 1705 - ivi 1758). Fu introdotto all'arte dal padre Sébastien (Anversa 1655 - Parigi 1726), scultore e decoratore di origine fiamminga che, trasferitosi a Parigi, lavorò soprattutto per apparati effimeri per la corte, come gli altri suoi figli, Sébastien-Antoine (Parigi 1695 - ivi 1754) e Paul-Ambroise (Parigi 1702 - ivi 1758); di quest'ultimo rimane la bella scultura per l'ammissione all'Accademia (La caduta di Icaro, 1743, Louvre). S. completò la sua formazione come pensionato (1728-36) dell'Accademia di Francia a Roma, dove poi rimase fino al 1746, producendo opere che rivelano come i suoi riferimenti culturali rinascimentali e barocchi siano rielaborati con personalissimo estro (monumento funebre Vleughels 1737, S. Luigi dei Francesi), intensa e controllata emotività (san Bruno, 1744, S. Pietro in Vaticano). A Roma scolpì anche la tomba Capponi (1746, S. Giovanni dei Fiorentini), più vicina ai moduli contemporanei romani e il più complesso monumento funebre dell'arcivescovo Montmorin (1740-44, Vienne, cattedrale). Tornato a Parigi, si dedicò alla monumentale tomba di Languet de Gergy (terminata nel 1753, Saint-Sulpice).