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società di massa

Dizionario di Storia (2011)
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societa di massa


società di massa

Società caratterizzate da un significativo ruolo delle masse nello svolgimento della vita politica e sociale, ma anche da una loro crescente omologazione, perdita di autonomia individuale, atomizzazione, conformismo, facilità di manipolazione ed eterodirezione. L’avvento della s. di m. viene solitamente datato tra la fine del 19° sec. (già nel 1895 G. le Bon scriveva la Psicologia delle folle) e gli inizi del 20° e ha caratterizzato tutto il Novecento, parallelamente con l’affermarsi della , della produzione in serie e del mercato dei consumi di massa tipici di taylorismo e fordismo. L’aumento demografico, l’urbanizzazione di massa, la diffusione della scolarità, l’estendersi del diritto di voto hanno completato il quadro, favorendo un ruolo più consapevole e una maggiore partecipazione politica delle masse (non a caso è questa l’epoca anche dei partiti di massa), ma parallelamente la crescente burocratizzazione e concentrazione del potere, sempre più impersonale, il ruolo sempre più forte di strutture e organizzazioni rispetto ai singoli hanno favorito una crisi dell’individuo e della sua autonomia e un suo graduale immergersi e omologarsi nella s. di massa. Tali processi hanno a loro volta creato un terreno favorevole al predominio di ristrette élite (J. Ortega y Gasset, C.W. Mills) e all’avvento di regimi totalitari (K. Mannheim), che G.L. Mosse ha legato alla «nazionalizzazione delle masse». L’uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa – tipico l’esempio di quello fattone dal regime nazista e dal fascismo, dal cinema alla radio – ha costituito un’ulteriore importante componente di tale processo, come il ruolo crescente e pervasivo svolto dalla pubblicità nelle società democratiche nei decenni postbellici. Massificazione ed eterodirezione dei comportamenti sono dunque avanzate ulteriormente nella seconda metà del 20° secolo. La stessa crescita economica e l’estendersi del mercato dei consumi di massa hanno fatto sì che alle differenze economiche e sociali abbia corrisposto una graduale omogeneizzazione di costumi, stili di vita e modelli culturali, delineando un nuovo tipo di s. di m., la società dei consumi. Parallelamente, la forza dei moderni mass-media, stampa e televisione in primo luogo, ha accresciuto le possibilità di manipolazione dell’opinione pubblica e dei comportamenti sociali. Molti studiosi hanno quindi individuato nelle s. di m. una dicotomia fra un «pubblico di élite», composto da gruppi dirigenti e avanguardie intellettuali, e un «pubblico di massa», ossia un insieme di persone dotate di un sistema di credenze cognitivamente povere ed emotivamente instabili, e pertanto esposte alle manipolazioni e alla eterodirezione delle élite. In questo senso, le teorie sulla s. di m. mettono in luce come taluni processi di modernizzazione tendano a costruire una società di «uguali» che, se da una parte poggia su una base estesa di democratizzazione, dall’altra – accrescendo le disuguaglianze in termini economici e di potere e alimentando dinamiche di omologazione e atomizzazione sociale – allontana le masse stesse dall’esercizio della sovranità e in qualche caso dalla stessa partecipazione politica.

Vedi anche
consumismo Fenomeno economico-sociale, tipico dei paesi a reddito elevato ma presente anche nei paesi in via di sviluppo, consistente nell’aumento dei consumi per soddisfare i bisogni indotti dalla pressione della pubblicità e da fenomeni d’imitazione sociale diffusi tra ampi strati della popolazione. Il concetto ... opinióne pùbblica opinióne pùbblica Giudizio e modo di pensare collettivo della maggioranza dei cittadini, o anche questa maggioranza stessa. Il concetto di opinione pubblicap., intesa anche come sistema di credenze sulla cosa pubblica, nasce con l'idea moderna di democrazia rappresentativa, definita da J. Locke come ... modernità modernità Carattere di ciò che appartiene ai tempi più recenti. Riferito a persone o a manifestazioni, indica adesione allo spirito e al gusto dei tempi, e quindi originalità ed emancipazione dalla tradizione. Lo spirito della modernita spesso connotato da un carattere utopico (nella consapevolezza ... pop art Movimento artistico nato tra l'Europa e l'America negli anni Cinquanta e Sessanta del 20° secolo. Attraverso la scelta del termine pop la pop arta. vuole identificare un'arte che parla un linguaggio che tutti conoscono: quello dei mass media, della pubblicità, della televisione e del cinema, ovvero il ...
Categorie
  • SOCIOLOGIA in Scienze demo-etno-antropologiche
Tag
  • MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA
  • OPINIONE PUBBLICA
  • TAYLORISMO
  • FORDISMO
  • FASCISMO
Altri risultati per società di massa
  • pop
    Enciclopedia dei ragazzi (2006)
    Ernesto Assante La musica come fenomeno di massa Pop è l’abbreviazione del termine inglese popular («popolare»), con cui sono state qualificate produzioni e manifestazioni artistiche di vario tipo che hanno avuto diffusione di massa nella seconda metà del Novecento. Riferito alla musica, connota uno ...
  • Societa di massa
    Enciclopedia delle scienze sociali (1998)
    Società di massa Luciano Pellicani Massa, uomo-massa, società di massa Le ricerche sui gruppi i cui membri agiscono in modo simile pur non essendo i gruppi medesimi strutturati hanno fatto emergere una sottodisciplina denominata, in contrapposizione alla psicologia dell'individuo, 'psicologia della ...
Vocabolario
massa
massa s. f. [lat. massa, propr. «pasta» (e nel lat. tardo con alcuni dei sign. che seguono), dal gr. μάζα «pasta di farina d’orzo», der. di μάσσω «impastare»; sul passaggio semantico al sign. di «moltitudine di persone» ha prob. influito...
società
societa società s. f. [dal lat. sociětas -atis, der. di socius «socio»]. – 1. In senso ampio e generico, ogni insieme di individui (uomini o animali) uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione,...
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