SOCNA (A. T., 113-114)
Città del Fezzan (Libia), già capoluogo dell'oasi di el-Giofra. La città occupa il centro della conca pianeggiante che si apre sul versante settentrionale del Gebel Soda alla posizione geografica di 29°4′ 4′′ lat. nord e 15° 46′ 59″ long. est, a 249 m. di altitudine. La città, nota agli antichi scrittori arabi, ripetutamente visitata e descritta dai viaggiatori europei del secolo XIX, ha vie anguste di cui si menziona la pulizia, fiancheggiate da case alte ed è in una cinta murata. Devastata durante il periodo della rivolta capeggiata da Sef en-Nasser, è stata poi dopo la rioccupazione italiana, avvenuta nel febbraio 1928, in gran parte riedificata e migliorata. La sua popolazione, che secondo i vecchi viaggiatori sarebbe stata di 2000-3000 ab., venne valutata nel 1914 di 1500 ab. qualificati quasi tutti Arabi. Il censimento del 1931 la fissò in 883 ab., dei quali 293 Arabi, 562 Berberi e 28 negri. L'importanza di Socna, notevole in passato per le sue funzioni amministrative e per la sua posizione sulla via delle più agevoli comunicazioni dalla costa verso Murzuch, è andata scemando in seguito all'avvenuto trasferimento del capoluogo a Hun che ne dista 16 km. verso nord-est, divenuto, in seguito al recente ordinamento amministrativo della Libia (1935), sede del comando del Territorio militare del sud.