soldato In origine, chi era assoldato, chi cioè esercitava per guadagno il mestiere delle armi, nelle milizie mercenarie. Il termine divenne poi sinonimo di militare, senza alcuna allusione ad attività mercenaria né connotazione spregiativa. In senso stretto, designa il gradino più basso della gerarchia militare; i s., cioè, sono gli ‘uomini di truppa’, distinti non solo dagli ufficiali ma da qualsiasi graduato.
In zoologia, si dicono s. gli appartenenti a una casta specializzata della società delle termiti (Isotteri), i cui compiti specifici sono la difesa del nido e la regolarizzazione del lavoro degli operai: caratterizzati dal capo grande e fortemente sclerificato, sono sprovvisti sempre di ali e, generalmente, anche di occhi. Si distinguono in due tipi caratteristici: s. mandibolati, con mandibole molto sviluppate, e adatti all’offesa e alla difesa; s. nasuti, con mandibole piccole e atrofiche e cranio che si prolunga anteriormente in una specie di rostro (presente anche in alcuni mandibolati) che comunica con una ghiandola secernente un liquido vischioso e repellente con cui cospargere gli avversari; in alcune specie i s. si servono della propria enorme testa per tamponare le brecce nelle pareti del nido, mentre gli operai riparano i danni. Nella società delle formiche sono detti s. (o dinergati) quegli individui della casta delle operaie che hanno il capo e le mandibole enormemente sviluppati.