Solone
Fu il primo poeta e il primo legislatore ateniese di cui si abbiano notizie storiche sicure. Nato ad Atene da nobile famiglia intorno al 630 a.C., dopo una giovinezza trascorsa in viaggi e in attività commerciali, si dedicò nella sua città alla vita politica fino a essere eletto arconte nel 594-593 a. Cristo.
Durante l'arcontato prese dei provvedimenti d'importanza essenziale ai fini di sanare la grave crisi economico-sociale in cui Atene versava.
Intesi tutti a creare un equilibrio tra le varie classi sociali, ma moderati in ogni forma di concessione nei confronti sia dei ricchi che dei poveri, questi provvedimenti procurarono a S. lodi e critiche, per evitare le quali egli prescelse il volontario esilio. E al suo ritorno in patria ebbe la delusione di constatare ormai prossima l'instaurazione della tirannide da parte di Pisistrato, che egli aveva prevista, ma che non era riuscito a scongiurare. Morì nel 560 a. Cristo.
Caso unico nel suo genere, S. prese a tema di poesia la propria opera politica e tutti i principi etico-sociali cui essa si era ispirata. Dei circa cinquemila versi da lui composti in metro vario (elegiaco, giambico, trocaico) non è giunta a noi che una trentina di frammenti, sufficienti tuttavia a valutare quanto fosse giustificata la fama di uomo equilibrato e saggio di cui fin dall'antichità S. godette e per la quale fu annoverato tra i sette sapienti.
D. lo pone al primo posto nell'elenco dei sette sapienti che segue in Cv III XI 4 alla spiegazione circa l'origine e il significato del termine ‛ filosofia ': E dinanzi da costui [Pitagora] erano chiamati li seguitatori di scienza non filosofi ma sapienti, sì come furono quelli sette savi antichissimi, che la gente ancora nomina per fama: lo primo de li quali ebbe nome Solon. Per la dimostrazione che l'elenco dantesco ha come fonte Agostino Civ. XVIII 25, v. le voci relative agli altri sapienti (BIANTE; chilone; cleobulo; lindio; periandro; prieneo).
Una seconda volta il nome di S. compare in Pd VIII 124 per ch'un nasce Solone e altro Serse. Qui, nel corso della disquisizione sulle diverse inclinazioni degli uomini, il personaggio sta a indicare in senso lato la saggezza, in senso più ristretto la prudenza di un agire politico equilibrato e pacificante, di contro all'insana predisposizione alla guerra, il cui simbolo è Serse (v.).
Fonti fondamentali per la costituzione di S. e per le sue riforme sono la Costituzione degli Ateniesi di Aristotele (scoperta nel 1891) e la vita di S. di Plutarco. Ma in rapporto a D., oltre la citata fonte agostiniana, facevano testo le notizie ricorrenti in autori come Cicerone (Brutus VII 27; Off. I XXII 75, XXX 108; Senect. VIII 26 e altrove) o Valerio Massimo (V 3 extr. 3), per citare solo i più noti.