Soratte (Siratti)
Monte del Lazio, che sorge a occidente del medio corso del Tevere; non è molto elevato - non raggiunge i 700 metri - ma spicca isolato sulla pianura circostante.
Sul monte, sacro ad Apollo nell'antichità, sorsero, a partire dal sec. VIII, diversi monasteri. Secondo una leggenda molto diffusa, in una grotta del S. si rifugiò papa Silvestro I (v.) per sfuggire alle persecuzioni di Costantino; l'imperatore poi invocò l'aiuto del pontefice per guarire dalla lebbra, e lo ricompensò con quella dote che costituì il primo nucleo del potere temporale (If XIX 115-117).
Sulla scorta della leggenda è costruito l'esempio portato da Guido di Montefeltro per ricordare l'aiuto richiestogli da Bonifacio VIII: Ma come Costantin chiese Silvestro / d'entro Siratti a guerir de la lebbre, / così mi chiese questi per maestro / a guerir de la sua superba febbre (If XXVII 95).
Siratti è la forma diffusa nell'antica vulgata (Petrocchi, ad l.); Graziolo legge Sirapti, il Landino Suracte, il Vellutello Siratte, mentre nelle Chiose Selmi il monte è trasformato in una " isola chiamata Siratti ".