• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

SPAGNA

di R. Sanchez Ameijeiras, A.M. Balaguer, M. Crusafont i Sabater - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1999)
  • Condividi

SPAGNA

R. Sanchez Ameijeiras
A.M. Balaguer
M. Crusafont i Sabater

(spagnolo España)

Stato dell'Europa occidentale, il cui nome proviene dal lat. Hispania, con il quale i Romani indicarono il territorio della penisola iberica, da loro conquistata nel 19 a.C., che la S. occupa per la maggior parte.La cristianizzazione delle province della S. dovette procedere lentamente, benché nei secc. 3° e 4° già si conoscano alcune diocesi (Mérida, Astorga, Saragozza, Tarragona, Siviglia, Córdova, Toledo) stabilite nelle capitali dei conventi giuridici corrispondenti alla divisione amministrativa di Diocleziano.

L'invasione dei popoli del Nord - Svevi e Vandali - e la fondazione di regni indipendenti determinarono il trionfo di alcune eresie legate ai nuovi governanti; ma la politica unificatrice dei vincitori definitivi, i Visigoti (476-711), soprattutto a partire da Recaredo (586-601), sfociò nella creazione del regno di Toledo, cattolico (589), nell'organizzazione delle province ecclesiastiche, nell'istituzione di una liturgia ispanica di grande originalità e in una renovatio culturale delle lettere e delle arti favorita da popoli venuti dall'Africa settentrionale, mentre le tradizioni romane tornarono a fiorire nei centri antichi.Dopo la rapida occupazione islamica, a partire dal 711 solo nelle montagne del Nord rimasero nuclei di resistenza cristiana che diedero vita a nuove monarchie: l'asturiana, a N-O, e il nucleo catalano. Il resto del territorio peninsulare venne denominato dai musulmani al-Andalus. Lontano dalla capitale, Damasco, si trasformò in emirato indipendente a opera di ῾Abd al-Raḥmān I (756), che stabilì la capitale a Córdova.A N-E si organizzò il regno asturiano-leonese, la cui capitale passò da Oviedo - ai tempi di Alfonso II (791-842) - a León quando si estesero i confini con Alfonso III (866-910), sotto i cui auspici si sviluppò un'arte religiosa e civile al servizio di una politica che pretendeva di ergersi a erede di un idealizzato regno visigoto. Nel quadro della politica restauratrice della cristianità nella penisola è opportuno far riferimento all'invenzione del corpo dell'apostolo s. Giacomo il Maggiore e alla promozione di Santiago de Compostela come centro di pellegrinaggio. Già nel sec. 10°, a fronte del momento di massimo splendore califfale, nel regno di León, che inglobava la Galizia, e nella contea di Castiglia, che era diventata parte integrante del regno asturiano fino a che sotto il governo di Fernán González (m. nel 970) ottenne l'indipendenza, si sviluppò un'arte detta mozarabica per il ruolo svolto da artisti e mecenati che, provenienti dalla S. musulmana, contribuirono a ripopolare i nuovi territori conquistati.Dopo la morte di ῾Abd al-Malik (1008), il potere califfale si smembrò nei c.d. regni di Taifas. Una volta frammentato il potere politico, si diversificarono i centri di produzione artistica: Siviglia, Toledo, Saragozza, Almería, Malaga e Granada. Lo smembramento del califfato favorì l'espansione territoriale dei regni cristiani del Nord. Il centro di resistenza orientale che era diventato Marca Hispanica dell'impero carolingio presto fu di fatto indipendente dal potere franco, benché nominalmente continuasse a riconoscere la sua sovranità fino al 988, quando Borrell II (m. nel 992), conte di Barcellona - contea che finì per predominare sulle altre -, rifiutò di prestare vassallaggio a Ugo Capeto re di Francia (987-996). La progressiva avanzata cristiana permise la restaurazione di antiche sedi e il legame con i Franchi determinò una precoce riforma monastica e liturgica. Durante il sec. 11° la politica dei conti favorì un'attività edilizia di vasta portata e il territorio che in seguito divenne Catalogna fu un centro di esperienze che condussero al Romanico.Le divergenze sorte tra Castiglia e León nel sec. 10° e lo slancio espansionistico navarrino trasformarono il regno di Navarra - indipendente fin dal sec. 9° - in arbitro dei regni cristiani. Il ruolo arbitrale si trasformò in egemonico sotto il regno di Sancio Garcés III detto el Mayor (1000-1035), che incorporò al suo regno le contee di Castiglia, Aragona, Sobrarbe e Ribagorza, e la cui politica personale diede impulso a un importante rinnovamento artistico. Dopo la sua morte l'Aragona tornò a essere indipendente, ma si unì nuovamente alla Navarra nel 1076. Il figlio Ferdinando I il Grande (1035-1065), erede della Castiglia, divenne il primo sovrano castigliano-leonese grazie al suo matrimonio con Sancia, erede del vecchio regno; al patrocinio regio si deve un rinnovamento delle botteghe per la lavorazione dell'avorio e la miniatura, ora propriamente romaniche, insieme alla promozione dell'espansione cluniacense nei territori occidentali della penisola. León tornò a essere precariamente indipendente tra il 1065 e il 1072 con Alfonso VI, che fu poi anche re di Castiglia (1072-1109). Alla vocazione europeista di questo monarca si deve l'insediamento definitivo dei Cluniacensi in territorio castigliano-leonese, così come l'appoggio della riforma gregoriana e la difesa della liturgia romana in modo tale che sotto il suo regno il Camino de Santiago conobbe un'epoca di splendore. Un ultimo periodo di indipendenza del regno di León (1157-1230) si ebbe alla morte dell'imperatore Alfonso VII (1126-1157), sotto la cui protezione i Cistercensi e i Premostratensi avevano realizzato le loro prime fondazioni. Sotto il regno di Ferdinando II (1157-1188) e di Alfonso IX (1188-1230) furono conquistati territori ai musulmani oltre il fiume Guadiana.Intanto nell'Andalus i piccoli regni di Taifas, nemici tra loro, erano diventati facile preda dei cristiani, che imposero loro tributi di vassallaggio in cambio della pace. Ma l'invasione degli Almoravidi (1085), popolo berbero, unificò di nuovo il territorio musulmano (1090-1140). Dopo la formazione dei secondi regni di Taifas (1143), altri invasori africani, gli Almohadi, presero il potere, ma agli inizi del sec. 13° al monarca castigliano Alfonso VIII (1158-1214) si unirono nella battaglia di Las Navas de Tolosa (1212) il navarrino García Ramírez e l'aragonese Ramiro II, riuscendo così a frenare la nuova offensiva almohade. Poco dopo la monarchia castigliano-leonese, nuovamente unificata sotto Ferdinando III (1230-1252), riconquistò l'Andalusia - a eccezione del regno nasride di Granada - e il regno di Murcia. Per far fronte agli Almohadi furono fondati in Castiglia e León gli ordini militari di Santiago, Calatrava e Alcántara, che vennero ad aggiungersi a Templari e Ospedalieri, i cui baliati e ospedali punteggiavano il Camino de Santiago. Il predominio castigliano avrebbe lasciato la Galizia e il León in secondo piano, e sebbene il Camino de Santiago costituisse anche un canale per la venuta di artisti francesi chiamati da colti prelati, che fecero convivere il Gotico classico con la tradizione mudéjar, il regno di Castiglia con capitale Burgos si articolò intorno a una nuova direttrice N-S.Dagli inizi del sec. 13° i regni peninsulari conobbero un diverso cammino politico. Quello di Navarra si avvicinò alla Francia e fino al 1360 rimase al margine della penisola. La Corona di Aragona realizzò invece una politica di espansione nel Mediterraneo, inaugurata da Giacomo I il Conquistatore (1213-1276) che si impadronì dei regni di Valenza e di Maiorca. Diventata fin dal sec. 14° una delle maggiori potenze del Mediterraneo (con il possesso di Baleari, Sicilia, Sardegna, Atene, Neopatria e Napoli), la sua situazione politica trovò rispondenza nelle tendenze mediterranee dell'arte catalana e valenziana, che convivevano con una particolare tradizione mudéjar aragonese.Il regno di Castiglia, trasformato in una grande potenza da Alfonso X (1252-1284), si vide presto indebolito dalla guerra e dalle sollevazioni nobiliari iniziate alla morte dell'erede Fernando de la Cerda (m. nel 1275) e terminate solo con il regno dei Re Cattolici. Le imprese di Reconquista nello stretto di Gibilterra e nel regno di Granada mantennero l'alleanza tra Castiglia e la Corona aragonese fino al 1356, quando scoppiò la guerra dei due Pietri. Questa terminò quando nel regno di Castiglia si insediò la dinastia dei Trastamara, un membro della quale, Ferdinando I, sarebbe stato eletto (1412) re della Corona di Aragona quando si estinse la casa di Barcellona. Ai conflitti interni che debilitarono i principali stati della penisola si aggiunsero, nei secc. 14° e 15°, epidemie e crisi agrarie, con ripercussioni spirituali, politiche, economiche e artistiche. Nel 1469 il matrimonio dell'erede di Aragona, Fernando, con Isabella, sorella di Enrico IV di Castiglia, dette inizio al processo di unificazione degli stati peninsulari che si sarebbe concluso nel 1479, quando in S. avevano già messo radici tradizioni borgognone e fiamminghe che sfociarono nel c.d. Gotico plataresco e nelle prime esperienze rinascimentali.

Bibl.: M. Gómez Moreno, Iglesias mozárabes. Arte español de los siglos IX a XI, 2 voll., Madrid 1919 (rist. Granada 1975); id., Catálogo monumental de España. Província de León (1906-1908), 2 voll., Madrid 1925-1926; id., Catálogo monumental de España. Província de Zamora, Madrid 1927; E. Lambert, L'art gothique en Espagne aux XIIe et XIIIe siècles, Paris 1931; M. Gómez Moreno, El arte románico español, Madrid 1934; J.M. Gudiol Ricart, Arquitectura y escultura románicas (Ars Hispaniae, 5), Madrid 1948; L. Torres Balbás, Arte almohade. Arte nazarí. Arte mudéjar (Ars Hispaniae, 4), Madrid 1949; W.W.S. Cook, J. Gudiol Ricart, Pintura e imaginería románicas (Ars Hispaniae, 6), Madrid 1950; M. Gómez Moreno, El arte árabe español hasta los almohades. Arte mozárabe (Ars Hispaniae, 3), Madrid 1951; L. Torres Balbás, Arquitectura gótica (Ars Hispaniae, 7) Madrid 1952; J.M. Gudiol Ricart, Pintura gótica (Ars Hispaniae, 9), Madrid 1955; A. Durán i Sampere, J. Ainaud de Lasarte, Escultura gótica (Ars Hispaniae, 8), Madrid 1956; J. Domínguez Bordona, J. Ainaud de Lasarte, Miniatura. Grabado. Encuadernación (Ars Hispaniae, 18), Madrid 1958; M. Durliat, L'art roman en Espagne, Paris 1962; J. Williams, Manuscrits espagnols du haut Moyen Age, Paris 1977; A. Canellas López, A. San Vicente, Aragón, Madrid 1979; A. Canellas López, La Edad Media (Historia del arte hispánico, 2), Madrid 1980; L.M. de Lojendio, Navarra (La España románica), Madrid 1980; E. Junyent, Cataluña (La España románica, 6, 9), 2 voll., Madrid 1980-1981; M. Gómez Moreno, Catálogo monumental de España. Província de Ávila, Madrid 1983; J. Sureda Pons, Cataluña (La España gótica, 2), I, Madrid 1987; A. Vináyo González, León y Asturias (La España románica, 7), Madrid 1987; S. Andés Ordax, Castilla y León (La España gótica, 9), Madrid 1989; J. Sureda Pons, La pintura románica en España, Madrid 1989; I.G. Bango Torviso, Introducción al arte español. Alta Edad Media de la tradición hispanovisigoda al Románico, Madrid 1989; L.M. de Lojendio, Castilla (La España románica, 1-2), 2 voll., Madrid 1989; J.M. Azcarate Ristori, Arte gótico en España, Madrid 1990; G.M. Borras i Gualis, El Islam: de Córdoba al Mudéjar, Madrid 1990; I.G. Bango Torviso, El románico en España, Madrid 1992; J. Fernández López, Andalucía (La España gotica, 11), Madrid 1992; F. Marias, El siglo XVI. Gótico y Renacimiento, Madrid 1992; J. Yarza Luaces, Baja Edad Media: los siglos del gótico, Madrid 1992; M. Durliat, Espagne romane, La-Pierre-qui-Vire 1993; J. Sureda Pons, Baleares (La España gótica, 5), Madrid 1994; X. Barral i Altet, La época de los monasterios: la plenitud del románico (Arte español, 4), Barcelona 1995; G. Borras, Crísol de las tres culturas; lo islámico, lo judío y lo cristiano (Arte español, 3), Barcelona 1995; J. Sureda Pons, La época de las catedrales: el esplendor del gótico (Arte español, 5), Barcelona 1995; J.M. Luzon, Imperio y religión: del mundo romano al prerrománico (Arte español, 2), Barcelona 1997; A. De la Morena Bartolome, Castilla-la Mancha (La España gótica, 12-13), 2 voll., Madrid 1997-1998.

Monetazione

L'inizio delle monetazioni nell'area di Castiglia-León risale probabilmente a Ferdinando I il Grande (1035-1065), del quale si conoscono i primi dineros. Dopo alcune occasionali emissioni d'argento, le coniazioni si concentrarono sul biglione (lega di argento e rame), ma esisteva anche un circolante d'oro di origine andalusa che influì in modo permanente sul sistema monetario di Castiglia-León. Così il tipo maravedí, unità immaginaria di conto, ebbe origine nel morabetín d'oro musulmano e le occasionali monetazioni auree del sec. 12° e degli inizi del 13° furono, sia in Castiglia sia in León (temporaneamente regni separati), come anche in Portogallo, morabetín che presentavano una tipologia propria in León e in Portogallo, ma iscrizioni in arabo e l'aggiunta di una croce in Castiglia. Si trattava del maravedí alfonsino, coniato da Alfonso VIII (1158-1214) e da Enrico I (1214-1217). Queste emissioni sembrano avere avuto carattere transitorio per far fronte alle scarse coniazioni andaluse e cessarono con il flusso delle doblas almohadi, che rappresentarono un nuovo apporto di oro per la penisola.Il vellón (biglione) continuò a essere la più importante moneta circolante e l'unico metallo coniato fino a quando con Alfonso X il Saggio (1252-1284) apparvero le prime doblas d'oro e con Pietro I (1350-1369) iniziò il reale d'argento. La dobla, già coniata probabilmente da Ferdinando III (1217-1252), possedeva ora tipologia propria, ossia cristiana, ma seguiva il tipo arabo, mentre il reale si avvicinava al grosso europeo. In tutti i modi, né l'oro né l'argento sembrano avere avuto un ruolo importante a livello commerciale, fatta eccezione per i centri più attivi (Burgos e forse altre città) e lasciando da parte la dobla di Giovanni II (1406-1454), che costituì probabilmente un primo tentativo di avvicinamento ai tipi europei.Il regno di Navarra ruotava intorno al denaro di biglione, prima il sanchete, poi il carlín, senza che le ampie e varie esperienze monetarie di Carlo II (1349-1387) incidessero apprezzabilmente sul circolante. In realtà l'argento (grosso) e l'oro (fiorino) non iniziarono a circolare in forma consistente fino alla fine del 15° secolo.Il sistema monetario della Corona catalano-aragonese si articolava in rapporto al denaro di biglione, e la contabilità si basava sul soldo (12 denari) e sulla libbra (20 soldi), in accordo con il sistema carolingio.Inizialmente era importante il circolante d'oro in denari musulmani, mentre, durante la crisi di emissione d'oro nell'Andalus a metà del sec. 11°, venne creato, anche come sostituto, il mancús di Barcellona. L'ingresso del morabatín almoravide chiuse questo ciclo e da allora il denaro di biglione, prima coniato nelle diverse contee catalane, poi centralizzato a Barcellona, costituì nei secc. 12° e 13° l'unico valore emesso. La stabilità della moneta si raggiunse grazie al contropotere dell'oligarchia commerciale. Questo versante commerciale catalano fu quello che determinò la rapida adozione di tipi monetari europei, il croat (grosso di 12 denari) nel 1285 e il fiorino di tipo fiorentino nel 1340.

Bibl.: J. Botet i Sisó, Les monedes catalanes, 3 voll., Barcelona 1908-1911; F. Mateu y Llopis, La ceca de Valencia, Valencia 1929; P. Beltrán, Obra completa, II, Zaragoza 1972; A. Campaner, Numismática balear, Palma 1979; A.M. Balaguer, La disgregación del monedaje en la crisis castellana del siglo XV. Enrique IV, Acta numismática 9, 1979, pp. 155-190; id., En torno a los reinados de Juan II y Enrique IV de Castilla, ivi, 11, 1981, pp. 183-195; M. Crusafont i Sabater, Numismática de la Corona catalanoaragonesa medieval, Madrid 1982; A.M. Balaguer, Del mancus a la dobla. Or i paries d'Hispania, Barcelona 1993; id., La moneda y su historia en el reinado de los Reyes católicos, Numisma, 1993, 233, pp. 93-154; M. Crusafont i Sabater, La circulación monetaria en el Aragón medieval a partir de las menciones documentales, Gaceta numismática, 1994, 114, pp. 43-54; id., Història de la moneda catalana, Barcelona 1996; M. Crusafont i Sabater, A.M. Balaguer, La numismática navarro-aragonesa altomedieval, Gaceta numismática, 1996, 81, pp. 35-66; M. Crusafont i Sabater, R. Comas, El florí d'or català, Barcelona 1996.

Vedi anche
Portogallo Stato dell’Europa meridionale, il cui territorio, affacciato per circa 850 km sull’Oceano Atlantico, occupa il margine occidentale della Penisola Iberica. Al territorio metropolitano vanno uniti gli arcipelaghi atlantici delle Azzorre (➔) e di Madeira (➔). 1. Caratteristiche fisiche 1.1 Morfologia. ... Madrid Città della Spagna (3.213.271 ab. nel 2008), capitale dello Stato e capoluogo dell’omonima provincia. Situata nella Nuova Castiglia, sorge sulla Meseta, alle pendici meridionali della Sierra de Guadarrama, ed è lambita a O e a SO dal fiume Manzanares. Posta a 580-696 m s.l.m., è la più elevata delle ... Castilla y León Castilla y León Comunità autonoma della Spagna (94.225 km2, con 2.528.417 ab. nel 2007; densità 26,8 ab./km2); si estende nella Meseta Settentrionale (➔ Castiglia) ed è attraversata dal corso superiore del Duero. È la più estesa del paese e comprende le province di León, Salamanca, Zamora, Ávila, Burgos, ... Barcellona (sp. Barcelona) Città della Spagna nord-orientale (1.595.110 nel 2007), situata sulla costa mediterranea, fra il delta del fiume Ebro (costa di Ponente) e i Pirenei catalani (costa di Levante), capoluogo della Catalogna e della provincia omonima. ● Nucleo di polarizzazione di una regione urbanizzata ...
Tag
  • GIACOMO I IL CONQUISTATORE
  • PROVINCE ECCLESIASTICHE
  • ENRICO IV DI CASTIGLIA
  • SANTIAGO DE COMPOSTELA
  • FERDINANDO I IL GRANDE
Altri risultati per SPAGNA
  • Spagna
    Atlante Geopolitico 2016 (2016)
    Vedi Spagna dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016 La Spagna è stata un fiorente impero coloniale tra il Sedicesimo e il Diciassettesimo secolo (il cosiddetto Siglo de oro): possedeva numerose colonie soprattutto nell’America meridionale, dove l’eredità culturale iberica è tuttora viva e la lingua ...
  • SPAGNA
    Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)
    Libera D'Alessandro Ilenia Rossini Paola Gregory Simone Cattaneo Luigi Abiusi – Demografia e geografia economica. Condizioni economiche. Bibliografia. Storia. Bibliografia. Architettura. Bibliografia. Letteratura. La produzione poetica. Letteratura basca. Letteratura catalana. Letteratura galega. ...
  • Spagna
    Atlante Geopolitico 2015 (2015)
    Vedi Spagna dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016 La Spagna è stata un fiorente impero coloniale tra il Sedicesimo e il Diciassettesimo secolo (il cosiddetto Siglo de oro): possedeva numerose colonie soprattutto nell’America meridionale, dove l’eredità culturale iberica è tuttora viva e la lingua ...
  • Spagna
    Atlante Geopolitico 2014 (2014)
    Vedi Spagna dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016 La Spagna è stata un fiorente impero coloniale tra il 16° e il 17° secolo (il cosiddetto Siglo de oro): possedeva numerose colonie soprattutto nell’America meridionale, dove tuttora l’eredità culturale iberica è viva e la lingua spagnola, fra ...
  • Spagna
    Enciclopedia machiavelliana (2014)
    Raffaele Ruggiero Walter Ghia di Raffaele Ruggiero L’attenzione di M. per le vicende spagnole si muove lungo due filoni principali: l’affermarsi della S. come monarchia nazionale unitaria e potenza europea di primo piano, e i risvolti italiani dell’antagonismo franco-spagnolo. Quest’ultimo aspetto ...
  • Spagna
    Atlante Geopolitico 2013 (2013)
    Vedi Spagna dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016 Fiorente impero coloniale tra il 16° e il 17° secolo (il cosiddetto Siglo de oro), la Spagna possedeva numerose colonie situate prevalentemente nell’America centrale e meridionale, dove tuttora è presente l’eredità culturale iberica ed è diffusa ...
  • Spagna
    ATLANTE GEOPOLITICO (2012)
    Vedi Spagna dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016 Fiorente impero coloniale tra il 16° e il 17° secolo (il cosiddetto Siglo de oro), la Spagna possedeva numerose colonie situate prevalentemente nell’America centrale e meridionale, dove tuttora è presente l’eredità culturale iberica ed è diffusa ...
  • Spagna
    Dizionario di Storia (2011)
    Stato dell’Europa Occidentale nella Penisola Iberica. Antichità La S. acquista visibilità storica con le contese per il suo possesso tra cartaginesi e romani nella seconda guerra punica. La presenza di fenici a Tartesso e la fondazione fenicia di Gades risalgono forse al 1100 a.C. ca. (secondo calcoli ...
  • Spagna
    Enciclopedia on line
    Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) della Penisola Iberica, gli arcipelaghi delle Baleari nel Mediterraneo e delle Canarie nell’Atlantico ...
  • Spagna
    Enciclopedia dei ragazzi (2006)
    Katia Di Tommaso Terre alte e regioni antiche La Spagna è uno dei grandi paesi che hanno fatto la storia del mondo. Oggi, dopo un lungo isolamento, si ripresenta sulla scena internazionale, più ricca ed equilibrata, attraente e ordinata, membro autorevole e importante dell’Unione europea, in rapida ...
  • SPAGNA
    Enciclopedia del Cinema (2004)
    Spagna Nuria Vidal Cinematografia Cinematografia tra le più importanti in Europa, quella spagnola è rimasta per molti anni quasi completamente sconosciuta (il franchismo ha infatti alzato una barriera invalicabile per circa quarant'anni), ma si è distinta, nella seconda metà del 20° sec., per entità ...
  • Spagna
    Libro dell'anno 2004
    "La soberanía nacional reside en el pueblo español, del que emanan los poderes del Estado" (Costituzione spagnola, art. 1) Un anno di rottura di Alfonso Botti 14 marzo Nelle elezioni legislative il Partito socialista di José Luis Rodríguez Zapatero supera il Partito popolare di quasi 5 punti percentuali. ...
  • SPAGNA
    Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)
    Spagna Piergiorgio Landini e Francesca Socrate ' (XXXII, p. 169; App. I, p. 1011; II, ii, p. 868; III, ii, p. 782; IV, iii, p. 379; V, v, p. 65) Ambiente e geografia umana ed economica di Piergiorgio Landini Ambiente Urbanesimo e sviluppo economico hanno in larga misura compromesso il patrimonio ...
  • SPAGNA
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
    Claudio Cerreti Giannandrea Falchi Aldo Albònico Ramón Santiago Otello Lottini Giulia Baratta Juan Angel Blasco Carrascosa Juan Bassegoda Nonell Nicola Balata Stefania Parigi (XXXII, p. 169; App. I, p. 1011; II, II, p. 868; III, II, p. 782; IV, III, p. 379) In applicazione della Costituzione ...
  • SPAGNA
    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
    (XXXII, p. 169; App. II, 11, p. 868; III, 11, p. 782) Carmelo Formica Marco Villani Aldo Albonico Carmelo Samonà Eugenia Schneider Equini Vicente Aguilera Cerni Il censimento demografico del 1970 ha rilevato una popolazione di 33.823.918 ab., con un incremento di circa 3.500.000 unità, pari all'11,7% ...
  • Spagna
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    (Ispagna) Filippo Brancucci Joaquín Arce D. indica genericamente la penisola iberica come quella parte ove surge ad aprire / Zefiro dolce le novelle fronde / di che si vede Europa rivestire (Pd XII 46-48); inoltre usa il termine Spagna in If XXVI 103, Pd VI 84, XIX 125 e Ispagna in Pg XVIII 102, ...
  • SPAGNA
    Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
    (XXXII, p. 196; App. II, 11, p. 868) Gaetano FERRO Francesco CATALUCCIO Carmelo SAMONA' Caratteristico dell'ultimo decennio è stato un deciso sviluppo economico del paese, che ha potuto sanare le profonde ferite in esso aperte dalla guerra civile ed ha altresì cercato di superare le condizioni ...
  • SPAGNA
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    (XXXII, p. 196) Mario DI LORENZO Ettore DE ZUANI Blas TARACENA Bruna FORLATI TAMARO Ettore DE ZUANI Popolazione (p. 203). - Il censimento del dicembre 1940 rilevò una popolazione complessiva di 25.877.971 ab. (dens. 51,3). Un calcolo anagrafico del luglio 1947 ha dato 27.552.484 ab. (dens. 55). ...
  • SPAGNA
    Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
    (XXXII, p. 196) Guido GIGLI Alberto BALDINI Storia (p. 217). Primo de Rivera, pieno di energia e di buon volere ma impari al gravoso compito, senza una vera base politica nel paese, e in ultimo abbandonato anche dal re, che chiese le dimissioni del dittatore, lasciava il potere il 28 gennaio 1930. ...
  • SPAGNA
    Enciclopedia Italiana (1936)
    Fabrizio CORTESI Mario SALFI Gi. La. (España, A. T., 37-38, 39-40, 41-42, 43). Sommario. - Nome e confini (p. 196); Struttura e morfologia (p. 197); Clima (p. 200); Idrografia (p. 201); Suoli (p. 202); Flora e vegetazione (p. 202); Fauna (p. 203); Popolazione (p. 203); Condizioni economiche (p. 206); ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
Spagna
Spagna – Nome di uno stato dell’Europa occid., comprendente la maggior parte della Penisola Iberica, usato in alcune locuzioni che fanno parte del lessico comune o del linguaggio tecnico o commerciale, tra cui: a. Bianco di S., una delle...
ispanìstica
ispanistica ispanìstica s. f. [der. di ispano]. – Studio della lingua, della cultura e civiltà della Spagna.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali