spazio (spazzo)
La forma ‛ spazio ' ricorre spesso nel Convivio, seguita da un numerale, conservando il senso proprio di " intervallo ", " distanza ", e compare in passi contenenti calcoli astronomici (II VI 10, III V 9, 10 e 11). Acquista il valore di " periodo di tempo ", in Cv II XIII 29 volge grandissimo spazio di tempo, e IV XXIV 6. Un caso particolare è offerto dal passo di III V 20 li due spazii, che sono in mezzo de le due cittadi, dove la voce significa " superficie ", o, più esattamente, " emisfero ".
Le stesse distinzioni semantiche ritornano nella Commedia: in Pg XXXII 34 Forse in tre voli tanto spazio prese / disfrenata saetta, quanto eramo / rimossi, equivale a " distanza ", mentre in XI 107 è più corto / spazio a l'etterno, ch'un muover di ciglia / al cerchio che più tardi in cielo è torto, la voce, contrapponendosi a etterno, esprime la dimensione temporale. In Pg XXIX 106 lo spazio dentro a lor quattro contenne / un carro, significa " superficie ". Con lo stesso valore, riferito però a un libro, ritorna in XXXIII 136 S'io avessi, lettor, più lungo spazio / da scrivere, i' pur cantere', dove D. allude alla sua impossibilità di diffondersi nel parlare della dolcezza dell'acqua dell'Eunoè, data la necessità, che il fren de l'arte gl'impone, di non varcare le dimensioni della seconda cantica da lui prestabilite, uguali a quelle delle altre due. La voce possiede infine il valore figurato di " agio ", " possibilità ", in Pg XXIV 31 Vidi messer Marchese, ch'ebbe spazio / già di bere a Forlì con men secchezza, secondo un'accezione ricorrente anche in Fiore LXXII 9 dalle spazio di poter andare.
La forma ‛ spazzo ' si registra in If XIV 13 Lo spazzo era una rena arida e spessa, dove significa " pavimento e suolo d'essa landa " (Daniello): è allotropo popolare di ‛ spazio ' e non a caso in molti codici sono presenti spazio o spacio, che però il Petrocchi respinge in quanto lectiones faciliores. Inequivocabile invece è la presenza di s. in Pg XXIII 70 E non pur una volta, questo spazzo / girando, si rinfresca nostra pena, giacché rima con sprazzo e sollazzo; designando la cornice in cui si muovono i golosi, vale " cerchio e ripiano attorno al monte " (Venturi). Il Borghini dice della diversa sfumatura semantica che distingue ‛ spazzo ' da ‛ spazio ': " Noi abbiamo spazio e spazzo: diversi di dire e di significato; il primo importa intervallum, il secondo solum ".
Bibl. - Studi sulla D.C. di G. Galilei e V. Borghini, ediz. Gigli, Firenze 1855, 248.