(o spermatoforo) In zoologia, dispositivo atto a contenere o a raggruppare gli spermatozoi che, in tal modo, fuoriescono dalle vie genitali maschili non sospesi in una massa fluida, lo sperma, ma riuniti insieme, o racchiusi in una capsula di natura albuminoide o pseudochitinosa, o agglutinati intorno a un sostegno assile, simile a un pennacchio, per essere utilizzati nella fecondazione interna delle femmine. Le s. sono caratteristiche di molte specie di Oligocheti e Insetti, ma le più complicate, e per la struttura della capsula e per la loro costituzione interna, sono quelle dei Cefalopodi e di molti Crostacei. Nei Cefalopodi le s., originatesi nella vescicola seminale, in forma di astucci chitinosi che racchiudono un serbatoio spermatico e un dispositivo per lo svuotamento, si raccolgono nel sacco delle s. (o di Needham), una dilatazione terminale dello spermidutto, e di qui vengono emesse nella cavità palleale e raccolte dall’organo per l’accoppiamento onde essere trasferite nella femmina. Anche i maschi degli Anfibi Urodeli depositano s. che sono pacchetti di spermatozoi cementati da un secreto adesivo delle ghiandole cloacali, rilasciate nelle acque dolci e in certe specie anche nel terreno umido.