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SPERONE

di Carlo DE MARGHERITA - Enciclopedia Italiana (1936)
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SPERONE (gr. κέυτρον; lat. calcar; fr. éperon; sp. espuela; ted. Sporn; ingl. spur)

Carlo DE MARGHERITA

Equitazione. - Gli speroni sono strumenti di metallo che si applicano alle calcagna del cavaliere e che servono a questo per stimolare i fianchi della cavalcatura. Lo sperone è formato di quattro parti: il collare, specie di semicerchio che abbraccia il calcagno; le braccia o branche: sono le due parti del semicerchio, formanti con esso un sol pezzo, che vanno dai due lati del piede fin sotto alla noce; la forchetta, detta pure asta, che esce per di dietro a metà del collare; la rosetta, o rotella o stelletta o spronella, o punzecchio, o stella dello sperone, disco a denti accuminati che serve a pungere i fianchi del cavallo, e che si colloca in una spaccatura all'estremità posteriore dell'asta.

Anticamente lo sperone era fatto a foggia di freccia e usciva diritto dalla calzatura del cavaliere a somiglianza dello sperone dei galli. Lo sperone più antico è stato scoperto nel 1632 ad Autun (Francia) nella tomba della regina Brunechilde (dinastia merovingia) morta nel 613. La rosetta o stelletta o speronella dello sperone non compare che nel sec. XIV.

Lo sperone può esser fissato al tallone della calzatura mediante viti ovvero essere allacciato con correggiuoli e sottopiedi di cuoio, ornati alle volte di una gala di cuoio sopra il collo del piede. Alcuni reggimenti di cavalleria inglese per reggere gli speroni sostituiscono ai correggiuoli delle catenelle di metallo. La maggiore o minore lunghezza dell'asta dello sperone dipende in genere dalla calzatura che porta il cavaliere e dalla sella che egli usa. Gli speroni alla scudiera, assai diffusi, che si allacciano sopra lo stivale, hanno l'asta assai corta e le rosette sono fissate eccentricamente, per modo che un ingrossamento dell'asta al suo termine e in basso ricopre le punte della rosetta proteggendole dall'usura, mentre le lascia libere nella parte superiore.

Nel Medioevo i gentiluomini, quando erano armati cavalieri, portavano gli speroni d'oro. In Francia sotto il regno di Lodovico il Pio nell'anno 816 una assemblea di nobili e di vescovi proibì ai vescovi e agli ecclesiastici di portare gli speroni. Non era permesso di portare gli speroni in chiesa, almeno in alcuni paesi.

Gli speronari o fabbricanti di speroni in Francia (éperonniers) furono per lungo tempo riuniti ai sellai e ai fabbricanti di forme da scarpe: essi non formarono una corporazione a sé che nel 1578.

Dallo sperone hanno preso il nome due ordini cavallereschi. Il più antico ordine dello sperone (Ordine dello Sperone di Napoli) fu creato nel 1260 da Carlo di Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX, in ricordo della battaglia di Benevento. L'ordine sparì quando la casa d'Angiò fu spodestata del suo regno dal re Alfonso d'Aragona (1453).

Il secondo ordine dello sperone (Ordine dello Sperone d'Oro o Equestris Auratae Militiae Ordo) fu fondato, in epoca imprecisata, dal governo papale. L'ordine esisteva certamente al principio del sec. XVI: i cavalieri di quest'ordine, denominati conti palatini di S. Giovanni in Laterano, assunsero più tardi il titolo di cavalieri della Milizia Aurata. L'ordine fu soppresso da Gregorio XVI nel 1841 e sostituito con l'Ordine di S. Silvestro, ma fu poi restaurato da Pio X nel 1905.

Due battaglie sono note col nome di giornata degli speroni. La prima è quella di Courtrai combattuta dai Francesi il 9 giugno 1302 contro i Fiamminghi ed è così detta perché la vittoria fu da questi ultimi solennizzata appendendo nella chiesa di Courtrai 500 paia di speroni dorati tolti ai cavalieri francesi caduti sul campo. La seconda è quella di Guinegatte (16 agosto 1513). I Francesi vollero approvvigionare Térouane assediata dalle truppe tedesche di Massimiliano I imperatore. L'avanguardia francese disordinatasi, scompigliò nel ritirarsi la propria retroguardia di cavalleria in tale modo che anche la fanteria venne travolta nella fuga generale. Fu detta anche questa giornata degli speroni, perché gli speroni furono le sole armi usate dalla cavalleria francese.

Vedi anche
Gargano Promontorio nella parte orientale della prov. di Foggia, il cosiddetto sperone d’Italia. È allungato per 70 km da E a O, e copre una superficie di oltre 2000 km2 con due ampie lagune a N (laghi di Varano e di Lesina), separate tra loro dal Monte d’Elio (260 m). È costituito da terreni calcareo-marnosi ... Scrofulariacee Famiglia di piante Dicotiledoni, ordine Lamiali, ridefinita sulla base di studi filogenetici condotti negli anni 1990, che hanno trasferito ad altre famiglie, quali le Orobancacee e le Plantaginacee, molti generi tradizionalmente classificati tra le Scrofulariacee. L’analisi delle sequenze di DNA ha ... Sardegna Regione dell’Italia insulare (24.090 km2 con 1.665.617 ab. nel 2008, ripartiti in 377 Comuni; densità 69 ab./km2), costituita dall’isola omonima (23.833 km2; la seconda, per superficie, del Mediterraneo) e da diverse isole minori, le più notevoli delle quali fronteggiano le coste nord-orientali (Arcipelago ... vite Pianta dal cui frutto (uva) si trae il vino. Per vite s’intende normalmente la vite europea o vite nostrana (Vitis vinifera; vite fig.), unica specie del genere che vive spontanea in Europa e in tutto il bacino mediterraneo. Delle specie americane hanno notevole importanza per la viticoltura europea ...
Vocabolario
speronato
speronato agg. [der. di sperone1]. – 1. Fornito, dotato di sperone o di speroni: le zampe s. del gallo, del fagiano, in zoologia; organo s., in botanica (sinon. di calcarato): corolle s., i petali s. delle viole; grano s., in patologia...
speronare
speronare v. tr. [der. di sperone1] (io speróno, ecc.). – 1. Con riferimento a navi, investire un’altra nave, o un bastimento, o comunque una grossa imbarcazione, con lo sperone (più genericam., con la prua), incidentalmente o, nel corso...
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