squadrismo Organizzazione, impiego e attività a fini intimidatori e repressivi nei confronti degli avversari politici di piccole formazioni di armati non regolari (squadre d’azione). In particolare, il fenomeno politico-sociale verificatosi in Italia a partire dal 1919 e consistente nella violenza armata di squadre operanti contro gli esponenti del movimento operaio e le loro organizzazioni. Lo s. fu presto assorbito dal fascismo, che lo utilizzò per la propria affermazione. Gli squadristi avevano la loro base logistica nelle città, da dove si recavano nei centri agricoli e operai, devastando camere del lavoro, sedi di leghe, di cooperative, circoli, redazioni di giornali e tipografie. A partire dal 1925 il consolidarsi del regime portò alla cosiddetta normalizzazione del fenomeno squadrista. In seguito, a partire dagli anni 1960, si è parlato di neosquadrismo con riferimento alla teorizzazione e alla pratica della violenza da parte di gruppi di estrema destra che si riproponevano di riorganizzare il disciolto partito fascista riprendendone gli atteggiamenti, i simboli e i comportamenti.