stadio
La casa dello sport
Lo stadio moderno è l’edificio in cui si svolgono manifestazioni sportive. La sua struttura ricalca quella degli edifici per spettacoli dell’antichità classica, modificata grazie all’applicazione di nuove tecniche costruttive e di materiali tecnologicamente avanzati
Nella civiltà dell’antica Grecia molta importanza era data allo sport, in particolare alla corsa podistica, che si svolgeva sulla distanza dello stàdion (unità di misura greca pari a 600 piedi, corrispondenti a circa 180 m).
Lo stadio era l’edificio in cui si svolgeva la corsa e altre gare sportive: prese il nome proprio dalla misura della lunghezza del percorso della corsa ed era caratterizzato da una forma a rettangolo allungato, con un lato corto rettilineo e l’altro curvo dalla parte del traguardo. Nei primi stadi gli spettatori assistevano alle gare da tribune situate su rialzi naturali del terreno, come nel caso di Delfi. Per ospitare un maggior numero di spettatori si passò a edifici con tribune rettilinee su ciascuno dei lati lunghi, come a Olimpia e Mileto; in epoca ellenistica poi si creò una tribuna anche sul lato curvo.
I Greci nelle loro grandi opere architettoniche cercavano sempre di adeguarsi alle caratteristiche del terreno: in alcuni stadi (Atene e Olimpia) la pista rettangolare era costruita in una valletta, in cui si sfruttavano i due versanti collinari per le tribune.
Come accadde per altri tipi di edifici, anche per gli stadi i Romani si basarono sui modelli greci, che svilupparono e modificarono. Lo stadio romano aveva infatti dimensioni maggiori di quello greco, ma ne mantenne la caratteristica forma rettangolare, con tribune che si innalzavano quasi sempre su strutture murarie dall’impianto a volta.
A Roma possiamo riconoscere la forma dello stadio fatto costruire dall’imperatore Domiziano nella piazza Navona: lo spazio libero corrisponde alla pista, lunga circa 275 m, mentre gli edifici attorno sono stati realizzati sul sito delle gradinate. Il tipo edilizio dello stadio venne preso a modello per un altro edificio per spettacoli: il circo, usato per le corse dei carri (quadrighe). A differenza dello stadio, nel circo vi era la presenza della spina, un muro posto al centro della pista attorno al quale correvano i carri. A Roma il più grande di questi edifici era il Circo Massimo, che si dice potesse contenere oltre 250.000 spettatori: si tratta del più grande edificio per spettacoli mai costruito!
Solamente alla fine dell’Ottocento, quando rinacque l’interesse per le grandi manifestazioni sportive, iniziò la costruzione di stadi moderni. L’impianto di questi edifici si rifece non tanto a quello degli stadi antichi, quanto alla struttura ovale dell’anfiteatro: al posto dell’arena centrale vi è il campo da gioco, attorno al quale in alcuni casi si sviluppa la pista per l’atletica leggera, con gradinate e tribune a più ordini sovrapposti, che in alcuni settori sono dotate di copertura.
Negli ultimi decenni del 20° secolo la scelta dei progettisti si è orientata verso il sistema di gradinate a strutture in elevazione a sbalzo, che permettono di sfruttare lo spazio sottostante per spogliatoi, palestre, sale per la stampa.
La tecnologia dei materiali costruttivi ha privilegiato come campo d’applicazione la realizzazione degli stadi: nel Novecento celebri architetti e ingegneri hanno progettato stadi, cercando di abbinare tecniche avanzate di costruzione a efficaci risultati formali. Pier Luigi Nervi modellò il cemento armato in forme espressive nello stadio di Firenze (1930-32) e in quello Flaminio di Roma (1959).
Le coperture dello stadio olimpico di Monaco (1972) vennero progettate da Frei Otto con una tensostruttura, funzionante come un’enorme tenda, realizzata in materiale sintetico trasparente e sostenuta da cavi e piloni d’acciaio: un sistema moderno che riprende il principio della copertura a velario degli anfiteatri romani!
L’architetto Renzo Piano, nel progetto del nuovo stadio di Bari per i Mondiali di calcio del 1990, ha previsto un edificio somigliante a un’astronave sospesa con gusci di conchiglia come lati, coperti da una membrana in fibra di vetro.