Stalingrado (russo Stalingrad) Nome, dal 1925 al 1961, della città di Volgograd (➔).
Battaglia di S. Combattuta intorno e nella città di S., fu una delle più importanti battaglie del fronte russo-tedesco nella Seconda guerra mondiale, segnando la fine dell’impulso offensivo tedesco e l’inizio del tracollo militare della Germania.
Con l’attestamento delle armate tedesche alla grande ansa del Don (agosto 1942), S. aveva assunto un alto valore strategico: con essa i Tedeschi si sarebbero impadroniti della maggiore via acquea di rifornimento dell’intera Russia e di una grande base operativa. Per i Russi la perdita di S. avrebbe rappresentato la fine dei rifornimenti di grano e di petrolio, ma anche la realizzazione della manovra tedesca di accerchiamento di Mosca. Il 23 agosto 1942, la VI armata tedesca del generale F. Paulus ingaggiò violenti combattimenti con le truppe russe del generale S.K. Timošenko, riuscendo, alla metà di settembre, a penetrare nella città e raggiungendo alla metà di ottobre la riva destra del Volga. La controffensiva russa scattò il 19 novembre: due gruppi di armate, provenienti da N e da S, riuscirono a congiungersi presso Kalač (23 novembre). Il tentativo di rompere l’accerchiamento fu bloccato a 40 km dalla città e le truppe tedesche costrette al ripiegamento, ma A. Hitler vietò di accettare l’offerta di capitolazione. Il 10 gennaio 1943, il comando russo scatenò una massiccia offensiva. Assediato nella città, trasformata in un mucchio di macerie, von Paulus resistette sino al 2 febbraio 1943. In totale la battaglia di S. costò ai Tedeschi 400.000 uomini, dei quali 150.000 prigionieri.