Scrittore politico (Piła 1755 - Varsavia 1826). Studioso di scienze naturali, e particolarmente di geologia, ebbe sin da giovane interesse anche per le cose pubbliche; e alla riforma dello stato polacco, che si stava preparando (1780-90), dedicò due opere fondamentali: Uwagi nad życiem Jana Zamojskiego ("Considerazioni sulla vita di Jan Zamojski", 1787) e Przestrogi dla Polski ("Avvertimenti per la Polonia", 1790). In esse S. propugna l'abolizione del "liberum veto" e della "libera elezione", la costituzione di un forte esercito, l'estensione delle tasse alla nobiltà e il miglioramento delle condizioni dei contadini. Già oppositore di Napoleone e sostenitore della riconciliazione fra la nazione polacca e la Russia in un clima di solidarietà slava, all'epoca della creazione del ducato di Varsavia (1807-14) finì per schierarsi con l'imperatore dei Francesi. Convintosi che questi, erede della Rivoluzione francese, fosse portatore di "civiltà" in tutta l'Europa, S. esaltò l'alleanza fra la nazione polacca e la Francia, al fine ultimo della ricostruzione della Polonia, quale "diga" contro la Russia; S. tuttavia non abbandonava l'idea, d'impronta slavofila, di dar vita a una grande federazione dei popoli slavi. Il Diario del suo viaggio in Italia (1790-91) contiene pregevoli informazioni sulle condizioni sociali dell'Italia.