PROFESSIONI, Statistica delle (XXVIII, p. 301)
Dal censimento del 21 aprile 1936 risulta che - in parte per cause puramente contingenti - la diminuzione della percentuale di agricoltori non è ulteriormente proseguita nel 1931-36. Sopra 10.000 appartenenti alla popolazione professionalmente attiva di oltre 10 anni, ben 4819 erano agricoltori, mentre 2928 erano addetti all'industria, 383 ai trasporti, 876 al commercio e al credito, 144 alle libere professioni e al culto, 443 all'amministrazione pubblica, 48 all'amministrazione privata e 360 all'economia domestica. Tali cifre (che vengono nel 1936 pubblicate particolareggiatamente per ciascun comune) non possono rigorosamente paragonarsi a quelle dei precedenti censimenti, sia per mutamento nei criterî di rilevazione, sia per le anormali condizioni della popolazione durante la guerra etiopica. Il carattere spiccatamente rurale della popolazione italiana si accentua specialmente nella Lucania, negli Abruzzi, nella Calabria, nelle Marche, nell'Umbria, nell'Emilia, nella Sardegna, nel Veneto, nella Puglia, nella Sicilia e nella Venezia Tridentina, regioni in cui la proporzione di agricoltori oscilla fra 75% e 50% dei professionalmente attivi. Nell'Italia settentrionale e specialmente nella Lombardia, nella Liguria, nel Piemonte e nella Venezia Giulia è invece molto elevata la proporzione degli addetti all'industria e ai trasporti che oscilla in quelle regioni fra 51% e 37%.