Scrittore slovacco (n. Poniky, Banská Bystrica, 1918). Combattente sul fronte italiano (1944-45), corrispondente da Roma (1948-50), poi redattore e (1967-70) direttore della casa editrice Slovenský spisovatel´; traduttore di poeti contemporanei italiani e francesi. Passato dal metaforismo visionario di matrice surrealista delle prime raccolte di versi (Zvieratnik "Lo zodiaco", 1941; Pec̆at´ plných amfor "Il sigillo delle anfore piene", 1944) alle cadenze tragiche delle raccolte belliche (Pavúk pútnik "Il ragno pellegrino", 1946; Dobrý deň, pán Villon "Buon giorno, signor Villon", 1947), alla poesia d'impegno sociale (Po mne iní "Dopo di me altri", 1957; Ikar večne živý "Icaro eternamente vivo", 1960), dagli anni Sessanta si volse a toni intimisti e riflessivi (Dvanáct´ krát žena "Dodici volte donna", 1964; Pút´ za kolibríkom "In cerca del colibrì", 1966), recuperando talvolta movenze surrealiste (Múza oblieha Tróju "La musa assedia Troia", 1965). Ha rievocato l'esperienza di guerra nei racconti di Apeninský vzduch ("L'aria degli Appennini", 1947) e Dolu na juhu ("Giù a Sud", 1955), e nel romanzo Azúrová anabáza ("L'azzurra anabasi", 1972).