Pittore (n. 1375 - m. 1438 circa), tra i più significativi esponenti del gotico cortese nell'Italia settentrionale. Fu attivo, tra il 1425 e il 1438, a Verona dove eseguì affreschi, giunti a noi in pessimo stato (Madonna col Bambino, s. Cristoforo e angeli, ora nel Museo di Castelvecchio, S. Agostino in cattedra, S. Eufemia), e la bella tavola con l'Adorazione dei Magi (1435, Milano, Brera). La sua personalità e la sua formazione rimangono problematiche: alcuni documenti lo dicono di origine francese, figlio di un Giovanni de Herbosio (forse il pittore Jean d'Arbois, attivo alla corte del duca di Borgogna e poi a Pavia) e pittori chiamati S. di Giovanni sono documentati a Mantova (1394-97), a Treviso (1396-1421) e in Trentino (1433-38). Gli studiosi hanno posto di volta in volta la sua arte in relazione con la pittura tedesca meridionale, con quella franco-borgognona, e soprattutto con la cultura lombarda (Michelino da Besozzo). Il corpus delle sue opere ha subito notevoli variazioni: rimangono attribuiti a S. la Madonna col Bambino della collezione Colonna a Roma, frammenti di affreschi nella chiesa di S. Fermo a Verona, oltre a un serie di disegni (conservati nei gabinetti dei disegni e delle stampe di Firenze, Milano, Londra, Vienna e Dresda), di estrema eleganza e forza evocativa; escluse dal suo catalogo sono invece la Madonna in trono col Bambino (Roma, Museo di Palazzo Venezia) e, seppure non del tutto concordemente, la Madonna del roseto (Verona, Museo di Castelvecchio).