stimolazione autocrina
Stimolazione di una cellula da parte di fattori prodotti dalla cellula stessa. Diversi tipi cellulari producono una serie di citochine, ossia fattori che consentono una comunicazione intercellulare tra la cellula che li rilascia (detta cellula segnale), e la cellula che, attraverso recettori specifici, li riconosce e li lega (detta cellula bersaglio). In relazione alla distanza percorsa prima del raggiungimento del bersaglio, si può avere stimolazione autocrina, paracrina ed endocrina. Nella prima modalità, la cellula segnale ha come bersaglio dei propri prodotti sé stessa. Nel secondo tipo di stimolazione, la cellula bersaglio è vicina alla cellula segnale mentre nella stimolazione endocrina, la citochina è trasportata dal sangue o dalla linfa per raggiungere la cellula bersaglio posizionata molto lontano dalla cellula segnale. La stimolazione autocrina risulta la modalità tipica delle cellule tumorali che diventano capaci di sintetizzare i fattori di crescita a cui sono sensibili. Le cellule tumorali, infatti, non dipendono più dal contesto in cui si trovano, ma generano autonomamente i propri segnali di crescita attraverso l’alterazione dei segnali extracellulari, dei trasduttori transcellulari o dei circuiti intracellulari. Queste cellule tumorali diventano capaci di sintetizzare i fattori di crescita di cui si servono e di potenziare i recettori dei fattori di crescita con una conseguente ipersensibilizzazione a questi fattori che di norma non causerebbero proliferazione. Questo tipo di strategia è rilevabile nell’aumento eccessivo del recettore per i fattori di crescita epiteliali (EGF-R/erbB, Epidermal growth factor receptor) nei tumori dello stomaco, del cervello e della mammella e del recettore HER2/neu (Human EGF receptor2) nei carcinomi della mammella e dello stomaco. Inoltre, le cellule tumorali possono modificare la struttura dell’espressione recettoriale extracellulare, favorendo la trasmissione di segnali che agevolano la crescita, o modificare le componenti del circuito citoplasmatico ricevendo e rielaborando i segnali.