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stimolazione autocrina

di Stefania Azzolini - Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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stimolazione autocrina

Stefania Azzolini

Stimolazione di una cellula da parte di fattori prodotti dalla cellula stessa. Diversi tipi cellulari producono una serie di citochine, ossia fattori che consentono una comunicazione intercellulare tra la cellula che li rilascia (detta cellula segnale), e la cellula che, attraverso recettori specifici, li riconosce e li lega (detta cellula bersaglio). In relazione alla distanza percorsa prima del raggiungimento del bersaglio, si può avere stimolazione autocrina, paracrina ed endocrina. Nella prima modalità, la cellula segnale ha come bersaglio dei propri prodotti sé stessa. Nel secondo tipo di stimolazione, la cellula bersaglio è vicina alla cellula segnale mentre nella stimolazione endocrina, la citochina è trasportata dal sangue o dalla linfa per raggiungere la cellula bersaglio posizionata molto lontano dalla cellula segnale. La stimolazione autocrina risulta la modalità tipica delle cellule tumorali che diventano capaci di sintetizzare i fattori di crescita a cui sono sensibili. Le cellule tumorali, infatti, non dipendono più dal contesto in cui si trovano, ma generano autonomamente i propri segnali di crescita attraverso l’alterazione dei segnali extracellulari, dei trasduttori transcellulari o dei circuiti intracellulari. Queste cellule tumorali diventano capaci di sintetizzare i fattori di crescita di cui si servono e di potenziare i recettori dei fattori di crescita con una conseguente ipersensibilizzazione a questi fattori che di norma non causerebbero proliferazione. Questo tipo di strategia è rilevabile nell’aumento eccessivo del recettore per i fattori di crescita epiteliali (EGF-R/erbB, Epidermal growth factor receptor) nei tumori dello stomaco, del cervello e della mammella e del recettore HER2/neu (Human EGF receptor2) nei carcinomi della mammella e dello stomaco. Inoltre, le cellule tumorali possono modificare la struttura dell’espressione recettoriale extracellulare, favorendo la trasmissione di segnali che agevolano la crescita, o modificare le componenti del circuito citoplasmatico ricevendo e rielaborando i segnali.

→ Oncologia

Vedi anche
carcinoma Tumore maligno degli epiteli ghiandolari (carcinoma mammario, carcinoma gastrico). ● carcinoma da radiazioni Malattia professionale dei radiologi, consistente nella formazione di un epitelioma cutaneo.  ● Il carcinosarcoma è un tumore maligno misto, caratterizzato dalla contemporanea presenza di elementi ... citochina Fattore proteico prodotto da monociti, macrofagi, linfociti T, cellule immature ecc. Le citochina controllano l’infiammazione, la risposta immunitaria, la crescita e il differenziamento cellulare in quanto mediatori intercellulari. Le citochina più note sono gli interferoni (➔), le interleuchine (➔) ... trasduttore chimica In biochimica, si definiscono trasduttore alcuni recettori proteici trans­membrana, detti anche proteine della chemiotassi accettrici di metili. tecnica Denominazione generica di ogni dispositivo atto a convertire una grandezza in un’altra di natura diversa; a seconda della natura dei segnali ... oncologia Ramo della medicina che studia i tumori dal punto di vista morfologico e clinico. L’oncologia è nata intorno alla metà del 19° sec., grazie alle ricerche di R. Virchow che hanno posto le basi della patologia cellulare: si è visto così che le neoplasie sono composte da elementi cellulari, simili a quelli ...
Categorie
  • FISIOLOGIA GENERALE in Biologia
Vocabolario
stimolazióne
stimolazione stimolazióne s. f. [dal lat. stimulatio -onis, der. di stimulare «stimolare»]. – L’azione e il procedimento di stimolare, di agire come stimolo. In partic.: 1. In medicina, l’applicazione di uno stimolo a un organismo o a parte...
autocrinìa
autocrinia autocrinìa s. f. [comp. di auto-1 e del gr. κρίνω «secernere»]. – Produzione da parte di cellule, anche di natura neoplastica, dei fattori di crescita necessarî per l’attivazione e la replicazione delle cellule medesime.
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